Dagli operai addetti ai macchinari dell'industria tessile e delle confezioni a quelli specializzati nella lavorazione del cuoio, delle pelli e delle calzature: le imprese del sistema moda marchigiano cercano personale, ma non riescono a trovarlo. Una beffa per un territorio di straordinaria tradizione artigiana. E i grandi brand contendono le poche figure specializzate (vedi le orlatrici) alle imprese artigiane dei distretti del calzaturiero e del tessile-abbigliamento, a cavallo tra il Fermano e il Maceratese. “La mancanza di manodopera si aggiunge al rincaro dei costi energetici, all'aumento dei costi delle materie prime e all'inflazione – è l’allarme di Cna Federmoda –. Per non mettere a rischio l'esistenza dei distretti, occorre incentivare la collaborazione tra grandi marchi e piccole imprese per la formazione delle maestranze”.
L’associazione di categoria chiede dunque di portare il tema al tavolo regionale della moda, istituito dalla Regione come strumento di confronto con le categorie e le parti sociali. In un’economia che cambia, la spina dorsale del distretto fermano-maceratese – le piccole imprese – rischia infatti di perdere la sua spinta propulsiva.
Nel solo mese di maggio, le imprese del sistema moda marchigiano, secondo i dati Excelsior Unioncamere elaborati dal Centro Studi Cna, hanno richiesto 570 operai specializzati (320 addetti a macchinari dell'industria tessile e confezioni e 250 operai specializzati nella lavorazione del cuoio, delle pelli e delle calzature), ma nel tessile, ad esempio, hanno dovuto rinunciare al 66,9% delle assunzioni per mancanza di candidati nel 31% dei casi e per preparazione inadeguata nel 34,4%. E nel calzaturiero è andata anche peggio. Secondo Cna Federmoda, “il sistema moda marchigiano deve cogliere le opportunità offerte dalla programmazione europea 2021-2027, tramite i bandi sulla formazione professionale a occupazione garantita, le borse lavoro, i voucher per la digitalizzazione, la ricerca e l’innovazione. Così come importante è cogliere l'opportunità della riapertura dello sportello della legge 181/89 a favore delle imprese dell'area di crisi complessa fermano/maceratese, che prevede progetti di investimento produttivo, o di riqualificazione energetico-ambientale delle imprese”.
Nel sistema moda marchigiano, le imprese in attività sono 4.840, in calo rispetto alle 5.863 di quattro anni fa. Le imprese calzaturiere sono 2.848, quelle dell'abbigliamento 1.590 e quelle del tessile 402. Gli addetti sono 35.897 rispetto ai 40.420 del 2019. Di questi, 22.5474 lavorano nel settore calzaturiero, 10.745 nell'abbigliamento e 2.605 nel tessile. Nel 2022, calzature e tessile-abbigliamento hanno esportato prodotti per 1,3 miliardi di euro.