Editoriale

Monumenti, controlli sì recinzioni no

Forse mi è sfuggito, ma non ho visto alcuna sottolineatura riguardo alla scritta in spray rosso sulla fiancata in marmo della basilica di San Petronio, di fronte al Pavaglione. È incredibile. Mi sembra sia un atto delinquenziale da parte di certi gruppi di scalmanati, frutto di enorme inciviltà e ignoranza . Ecco perché sono sempre più convinto che servano recinzioni e cancellate a protezione dei monumenti di pregio del centro storico.

Stefano Rimondini

Risponde Beppe Boni

I delinquenti che hanno imbrattato con lo spray il muro laterale di San Petronio (tutti i media ne hanno parlato) sono gli stessi che giorni fa hanno devastato il centro storico e hanno attaccato la sinagoga in via De Gombruti con la scusa di manifestare per la morte di Ramy, il ragazzino rimasto ucciso a Milano durante un inseguimento dei carabinieri. E sono gli stessi gentiluomini e gentildonne che protestano contro Israele utilizzando metodi violenti che a parole contestano agli altri. Tutta gente legata ai centri sociali e agli antagonisti, personaggi che collezionano denunce come se fossero figurine, ma che alla fine non vanno in carcere.

Il tema delle recinzioni protettive ai monumenti è un argomento controverso sui cui si dibatte da anni. Difenderli con le inferriate è brutto e fa scappare i turisti, lasciarli liberi, come del resto avviene ovunque, a volte può essere un rischio, ma non si può far altro. Pensate se a Roma chiese e monumenti dovessero essere tutti racchiusi nelle inferriate... Nella quotidianità i controlli ai luoghi di pregio, come la fontana del Nettuno, ci sono. L'aggressione alla basilica è avvenuta nel corso di un raid degli antagonisti che non si sarebbero fermati dinanzi ad una recinzione. Bisognerebbe far ripulire il muro, sotto la vigilanza di polizia e carabinieri, a chi lo ha imbrattato.

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