Non è possibile aprire cantieri su più fronti paralizzando la città!!! Sarebbe stato meglio concentrarsi su poche zone in modo da terminare in tempi più brevi e poi spostarsi su altre aree. Viale della Repubblica, viale Aldo Moro, viale Europa sono cantieri aperti da più di un anno e non finiti! Nel frattempo ne sono stati aperti altri. E' stato chiesto a noi cittadini se volevamo il tram? Se volevamo il fiume Reno in centro visibile come 70 anni fa perdendo parcheggi e creando disagi ai negozi del centro perché irraggiungibili? La risposta è no! Spero qualcosa cambi con le elezioni! E con la riapertura delle scuole si richiede puntualità.
Laura Landi
Risponde Beppe Boni
Se non si può ovviamente parlare di rivolta dei cittadini di sicuro si può affermare che il tema della concentrazione di cantieri con la conseguente modifica della viabilità, unito all'obbligo dei 30 all'ora nel 70% della città (in realtà poco rispettato), sta creando un fronte di scontento come non si era mai visto a Bologna. La giunta comunale se ne sta accorgendo anche se non lo ammette e tira diritto per la propria strada. Dove non ci sono cantieri… E' vero che non è mai possibile mettere d'accordo tutti sulle scelte urbanistiche, ma stavolta i mugugni sono in costante aumento. Il problema è che ora è difficile fare retromarcia. Il dado è tratto. In un passato elettorale abbastanza recente fu il tema della sicurezza a tenere banco come polo principale di discussione e a far duellare centrodestra e centrosinistra. Al prossimo giro di urne ci sarà pure la viabilità, nessun dubbio. Su questo fronte si sono già aperti i giochi, anche perché i cantieri, compresi quelli del passante, rimarranno operativi per molto tempo. I danni collaterali dei lavori in corso tra negozi imprigionati dalle transenne e parcheggi scomparsi sono in crescita. Secondo Confcommercio sono 1700 le imprese che hanno a che fare con i cantieri. Forse anche l'intelligenza artificiale avrebbe consigliato scelte più prudenti.
beppe.boni@ilrestodelcarlino.it