ALESSANDRO CAPORALETTI
Editoriale
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I nostri teatri patrimonio Unesco

The systems of Italian-style condominio theatres of the 18th and 19th centuries in Central Italy, ovvero "Il sistema dei teatri condominiali all'italiana tra XVIII e XIX secolo nell'Italia centrale". È il sito seriale che Marche, Emilia-Romagna e Umbria, col supporto del ministero della cultura, candideranno nella lista del patrimonio mondiale dell'Unesco.

Si tratta di diciannove teatri (quindici marchigiani, due umbri e altrettanti della Romagna), selezionati per caratteristiche tipologiche (teatri condominiali o delle accademie, finanziati dai proprietari dei palchetti), stilistiche e costruttive. Nelle Marche la lista comprende il teatro Gioachino Rossini di Pesaro, il teatro della Fortuna di Fano, il Bramante di Urbania, il Pergolesi di Jesi, il Gentile da Fabriano di Fabriano, il Lauro Rossi di Macerata, il Vaccaj di Tolentino, il Feronia di San Severino, il Mugellini di Potenza Picena, il Persiani di Recanati, il teatro comunale di Porto San Giorgio, il teatro Dell'Aquila di Fermo, il Serpente Aureo di Offida e il Ventidio Basso di Ascoli. In Emilia-Romagna il teatro Carlo Goldoni di Bagnacavallo e il teatro Angelo Mariani di Sant'Agata Feltria; in Umbria il teatro sociale di Amelia e il Gian Carlo Menotti di Spoleto. Si parte da un protocollo d'intesa tra Regioni, Comuni e ministero per la valorizzazione e la conservazione delle aree del sito seriale e per la preparazione del dossier di candidatura da presentare al comitato Unesco, mentre nelle Marche è stata già costituita la "Rete dei teatri storici", che comprende i 62 teatri (e Comuni) inseriti nella tentative list iniziale, poi ridotti a quindici.