Editoriale

Occupazioni e vandalismi, chi rompe paga

Bologna, 22 marzo 2023 – L'occupazione dell'istituto scolastico Aldrovandi Rubbiani è terminata con danni per decine di migliaia di euro provocati dagli studenti. La preside Teresa Pintori li ha definiti vandali, che, temo, rimarranno impuniti essendo difficile identificarli. Soggetti di tale specie che futuro potranno avere se non la strada della delinquenza? Addirittura si parla di computer rubati oltre ai danni gravissimi. La famiglia non funge più da esempio educativo, la scuola è maltrattata. Che futuro attende il nostro Paese?

Niccolò R. di Torrepadula Risponde Beppe Boni

Lasciando da parte per un attimo (si fa per dire) il bilancio dei danni e la speranza di una denuncia che abbia conseguenze concrete, va detto che i danneggiati sono anche gli studenti che con l'occupazione vandalica non c'entrano nulla. Cioè la maggioranza silenziosa che, volente o nolente, è stata costretta a subire tanto quanto le autorità scolastiche gli atti di violenza all'Istituto Ipsas Aldrovandi Rubbiani. Bisognerebbe che gli studenti perbene (ripetiamo, la maggioranza) facessero anch'essi causa per danno di immagine alla collettività studentesca a coloro che hanno devastato senza alcun motivo la scuola. Con gli studenti che protestano si dialoga, ma con quelli che devastano una scuola bisogna applicare la severità della legge: denunce, condanne e risarcimento dei danni. Anche questa è educazione civica: chi rompe paga. Non deve passare il messaggio che semplicemente "sono ragazzi che sbagliano". Non deve poi essere così difficile identificare la pattuglia di imbecilli che ha spaccato suppellettili, rubato computer, imbrattato muri, riempito aule con la schiuma degli estintori. Una volta identificati i vandali saranno denunciati e probabilmente sospesi ma andrebbero anche (subito) messi al lavoro insieme a chi dovrà ripulire la scuola, oppure costretti a ripagare (subito) i danni arrecati. E gli altri studenti, quelli perbene, non siano maggioranza silenziosa. Facciano sentire la loro voce e prendano le distanze dai delinquenti.

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