BEPPE BONI
Editoriale

Occupazioni, l’impunità non educa

Leggendo il Carlino riguardo l’annullamento della sospensione agli occupanti violenti del liceo Minghetti, ho pensato che nella mia città c’è qualcosa che non funziona se chi viola le regole della convivenza e della democrazia poi non viene adeguatamente sanzionato. La condanna a servizi socialmente utili era perfetta. Non è così che si deve fare: l’anno prossimo il Minghetti sarà occupato in modo ancora più violento. Francesco Galletti

risponde Beppe Boni

Morale: occupare un istituto scolastico, anche con aspetti di violenza, è possibile, non si rischia nulla, nessuna sanzione. Liberi tutti. La reazione al massimo è "un invito al dialogo". All’indomani dell’occupazione con danni l’indignazione fu unanime. Seguirono polemiche con una poco opportuna intromissione della politica. Poi, infine, il ritiro delle sospensioni per gli studenti. Una scelta che lascia perplessi. Sentite come hanno commentato il presidente dell’Assemblea legislativa della Regione Maurizio Fabbri e i consiglieri di maggioranza Gordini, Larghetti, Lembi e Casadei: "Il ritiro delle sospensioni inflitte ai due studenti da parte dei Consigli di classe del Minghetti è un gesto che parla al presente e al futuro della scuola pubblica: ha prevalso il dialogo contro ogni logica punitiva. Un segnale che quando le istituzioni si mettono in ascolto, si aprono spazi per rielaborare i conflitti e restituire all’educazione la sua funzione più profonda". Il dialogo e l’educazione non sono antitetici a una sanzione, anche simbolica, per sottolineare che se uno commette un’azione fuori dalla legalità deve pagare il conto. Proporzionato, certo, con qualche sconto, certo. Anche questa è educazione. Con l’amnistia per tutti viene certificato il fatto che l’impunità è legge.

mail: beppe.boni@ilrestodelcarlino.it