Editoriale

Oltre le sbarre

Novemila detenuti in più, il sovraffollamento che ha raggiunto il 119% (peggio dell'Italia solo Cipro e Romania in Europa), suicidi e violenze in aumento. Il rapporto dell'associazione Antigone sulla condizione detentiva nelle carceri, è la conferma autorevole di una situazione che si protrae da anni. Eppure basterebbero pochi e rapidi passaggi in Parlamento per risolvere alcune criticità. Antigone sottolinea che, sul sovraffollamento, pesano come macigni la custodia cautelare (il 26,6% del totale) e la quantità di pene brevi: 20.753 i condannati che devono scontare meno di tre anni. Due nodi cruciali che si potrebbero sciogliere estendendo l'applicazione della giustizia riparativa e delle misure alternative alla detenzione. La messa alla prova e l'affidamento in prova al servizio sociale rappresentano ormai oltre il 70 per cento delle misure alternative attive, con risultati positivi in crescita e quote di recidiva sempre più basse. Nulla vieta di allargare il raggio d'azione (esclusi i reati gravi e gravissimi e garantendo sempre e comunque la tutela delle vittime) sfruttando gli effetti della riforma Cartabia. Uno dei suoi capisaldi è proprio in una frase della ex Guardasigilli ed ex presidente della Corte Costituzionale. "Sono necessarie sanzioni sostitutive delle pene detentive brevi, per evitare inutili passaggi in carcere che sono dirompenti per il carcere e per le persone".