Da settimane si parla dei ritardi ormai cronici sulla linea dell'alta velocità ferroviaria, con i Frecciarossa spesso impantanati tra Milano, Bologna, Firenze, Roma e Napoli, con tempi di viaggio che superano di ore (spesso) quanto preventivato e con giornate, per i viaggiatori, piene di incognite (e arrabbiature). Certo, è un problema ed è giusto parlarne a più non posso.
Però esiste un reticolo di treni, quelli dei pendolari, che purtroppo hanno dei problemi mai risolti. Una rete sulla quale, certo, è stato fatto molto; ad esempio, sia in Emilia-Romagna che nelle Marche il parco mezzi (ossia i convogli che viaggiano sulle strade ferrate provinciali) sono stati cambiati e rinnovati tantissimo negli ultimi anni. Ci sono però situazioni che appaiono irrisolvibili. Il 2 febbraio, ad esempio, sindaci e cittadini si ritroveranno in piazza per protestare contro i disservizi della linea ferroviaria Faentina che corre tra Toscana ed Emilia-Romagna, unendo di fatto Firenze a Ravenna. Da anni - forse decenni - pendolari e lavoratori dei comuni che si affacciano su questa linea 'devono affrontare ritardi e cancellazioni - spiegano i promotori dell'iniziativa - che rendono impossibile programmare uno spostamento'. Insomma, un disagio quotidiano per una linea dalle grandi potenzialità e che potrebbe diventare un simbolo dell'unione tra due territori, la Toscana e l'Emilia-Romagna, che vogliono e intendono collaborare di più. Purtroppo sulle infrastrutture siamo indietro e i collegamenti ferroviari lo dimostrano. Non è certo intenzione di qualcuno cercare colpevoli a tutti i costi però è ora di trovare una soluzione definitiva. E questo vale per tanti altri collegamenti: dalla Bologna-Ravenna-Rimini (fondamentale per il turismo) alla tratta Ancona-Roma dove si sa quando si parte ma non si sa mai se si arriva in orario.