Editoriale

Più severità con chi scrive sui muri

Passando sui viali di circonvallazione nel tratto tra Porta Saragozza e Porta Sant'Isaia si incontra il liceo Righi, le cui facciate si estendono sull'omonima via e sulle vie Foscolo e Mura di Porta Saragozza. Tutte e tre sono ricoperte di vistose scritte e scarabocchi insensati e volgari fino all'altezza di 3-4 metri; risalendo il viale opposto da Porta Sant'Isaia si vede un altro fabbricato scuola con la facciata interamente tappezzata di scritte in basso. Queste situazioni esistono da molto tempo, ma nessuno pensa che siano un disdoro per la città e si adoperi per cancellarle.

Dionigi Ruggeri  

Risponde Beppe Boni

Problema antico per Bologna. Gli imbrattatori dei muri cittadini, soprattutto nel centro storico, sono "lavoratori" a tempo pieno. Cancelli una scritta e ne compaiono altre due. Ciò non toglie che l'impegno a ripulire le pareti oltraggiate con lo spray deve essere continuo. Può darsi che nel momento in cui scriviamo le scritte siano state ripulite e altre ne siano comparse.

Il problema è sempre lo stesso: l'impunità. Chi sporca i muri con le scritte rischia poco o nulla, quindi gli imbecilli di turno sono sempre attivi. Il reato di danneggiamento per i writers che si credono artisti e scrivono sui muri è stato depenalizzato. E allora la domanda è: a che titolo si possono punire i graffitari? Gli spray e le scritte sui muri di un palazzo restano un reato.

Dal punto di vista penale si rischia quindi l’incriminazione, la condanna e la fedina sporca: la pena base è la multa da 300 a 1.000 euro o la reclusione da 1 a 6 mesi, che ovviamente non si scontano in carcere. Se però si tratta di bene di interesse storico o artistico la pena sale e si applica la reclusione da tre mesi a un anno e la multa da 1.000 a 3.000 euro. E nessuno paga mai. Trattandosi però di un reato minore, è possibile ottenere l’archiviazione per "tenuità del fatto”, il che comporta solo la macchia sul casellario giudiziario e nient’altro. Infine i controlli sono rari. Ecco perché di fatto esiste l'impunità.

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