Calma, rilassiamoci un po’: fa caldo, non agitiamoci troppo.
Mancano più o meno cento giorni alle elezioni regionali nelle Marche, e già volano gli stracci. Troppi. La data del voto ancora non si conosce, e si litiga perfino su quella.
Le Marche saranno anche il nuovo Ohio d’Italia, ma qui si rischia davvero di esagerare.
La coalizione di centrodestra attacca duramente lo sfidante Ricci (Pd), accusandolo di essersi collegato in TV senza cinture di sicurezza mentre era in auto. Ricci smentisce. Fratelli d’Italia lo accusa di mentire e costruisce lo slogan: “Uno così non può guidare le Marche”. Lui e il Pd rispondono: “Siete specialisti delle bufale.”
In attesa del… Var su video e foto esibiti da entrambe le parti, Ricci punta il dito anche contro l’attuale governatore Acquaroli: “Da Roma gli hanno mandato Italo Bocchino a fargli da badante.” Bocchino, direttore del Secolo d’Italia ed esponente di spicco della destra italiana, affiancherà Acquaroli nella comunicazione.
Insomma, si bisticcia su tutto, senza esclusione di colpi.
Ricci discute anche con il suo stesso partito: non sui contenuti, ma su chi candidare come consiglieri. Ieri, durante una feroce assemblea regionale, sono arrivati alla quadratura del cerchio nel Pd, ma ci sono volute ore per trovare a un accordo dopo settimane di alta tensione.
Se proprio si dovrà continuare a litigare nei prossimi mesi, speriamo almeno che ciò avvenga sui programmi, sulle cose da fare – o da non fare – per le Marche.
Non fermiamoci a cinture, presunti badanti e poltrone.