Quando Bologna era sotto le bombe

La lettera. Risponde Beppe Boni

Il 12 ottobre 1944 Bologna subì la più pesante incursione della guerra (Operazione “Pancake”). Vide la partecipazione di ben 698 bombardieri B-17, B-24 e B-26 della 12ª e 15ª USAAF, decollati da Foggia e scortati da 160 caccia Lockheed P-38 Lightning e Republic P-47 Thunderbolt, che sganciarono 1294 tonnellate di bombe su depositi di munizioni e carburante, magazzini e truppe tedesche, nonché contro la Ducati, che produceva munizioni, l’aeroporto e i ponti sul Reno. Furono distrutti 402 edifici, danneggiati 845 e le vittime civili furono tra le 300 e le 600. Mauro Finelli  

Risponde Beppe Boni

In tutte le guerre di ieri e di oggi la popolazione civile anche quando non si schiera per l'una o per l'altra parte paga sempre un altissimo contributo di morti, feriti, orrore. Tutti abbiamo sotto gli occhi ciò che sta succedendo da un anno e mezzo in Ucraina e ciò che accade adesso in Israele e a Gaza. Idem durante la prima e la seconda guerra mondiale, lasciando perdere altri conflitti del secolo scorso. Tra il 1943 3 il 1944 tutta l'Italia fu devastata dai bombardamenti degli Alleati che per vincere la resistenza dei tedeschi non andavano tanto per il sottile quando era ora di sganciare ordigni sugli obiettivi previsti. I danni collaterali, cioè le vittime civili, erano messe in conto, anche se si trattava proprio della popolazione che doveva essere difesa e liberata. Un censimento preciso delle incursioni è difficile da fare. Secondo gli archivi bolognesi è noto solo il numero dei raid portati a termine da grosse formazioni tra il 15 luglio 1943 e il 18 aprile 1945. Furono 32, ma il numero sale a 93 conteggiando le incursioni medie. Ci furono altri attacchi minori ma il numero esatto è incerto. I bombardamenti diurni erano opera degli americani i quali usavano prevalentemente i quadrimotori B 17, le cosiddette "fortezze volanti". Questi velivoli operano ad alta quota, per sottrarsi alla contraerea, ciò comportava una forte imprecisione di tiro. Furono infatti colpiti certamente per errore anche l’Ospedale Maggiore e l’Archiginnasio. Il bombardamento più sanguinoso è datato 25 settembre 1943 quando, per una incerta gestione dell’allarme, i cittadini furono colti in strada e si contarono 1.033 vittime. beppe.boni@ilcarlino.net voce.lettori@ilcarlino.net