Quanto vale il Pnrr nelle Marche

L'Ue ci chiede di rispettare una tabella di marcia e delle scadenze che non si possono sforare: il termine entro il quale le opere dovranno essere pronte è il 2026

Aspettando di poter monitorare in diretta il numero, la localizzazione e l'importo dei progetti (e speriamo anche lo stato di avanzamento) attraverso il portale Easy Pnrr Marche, che la Regione presenterà oggi, vale la pena di ricordare che nelle Marche il pacchetto di risorse a disposizione con il piano nazionale di ripresa e resilienza vale complessivamente 1,9 miliardi di euro, stando agli ultimi dati del ReGis, il registro nazionale.

I fondi dell'Europa dovrebbero servire a realizzare oltre cinquemila progetti che camminano sulle gambe di diversi enti: la Regione in primis, i Comuni, le Università, le scuole, le aziende ospedaliere e così via. Va da sé che l'Ue ci chiede di rispettare una tabella di marcia e delle scadenze che non si possono sforare: il termine entro il quale le opere dovranno essere pronte è il 2026 e non è possibile andare oltre, pena la perdita del finanziamento.

Il Pnrr è diviso in missioni: la parte più sostanziosa per le Marche è nella Missione 1 per la digitalizzazione (circa il 33% di risorse), poi ci sono la Missione 2 per la transizione ecologica (30%), istruzione e ricerca (27%), coesione inclusione (7%) e la Missione 6 destinata alla salute (3%). Qui è la Regione a farla da padrona. Dei 286 progetti dei quali è soggetto attuatore per oltre 250 milioni di euro, circa il 57% di risorse andranno alla sanità per realizzare trenta case di comunità, nove ospedali di comunità, 15 centrali operative territoriali e tutta la rete della sanità territoriale che abbiamo scoperto essere di primaria importanza nel biennio nero della pandemia. Per far funzionare in maniera efficiente le nuove strutture serviranno 2.272 figure professionali, ha spiegato di recente in Consiglio regionale l'assessore alla sanità, Filippo Saltamartini.

C'è poi il progetto del raddoppio ferroviario sulla linea Orte-Falconara (soggetto attuatore è la Rete ferroviaria italiana), che da solo vale 500 milioni di euro e di recente è finito nel calderone delle opere per le quali l'orizzonte temporale del 2026 sembra troppo vicino. Entro la fine di maggio, così assicurano, sarà bandita la gara per i lavori, ma è comunque una corsa contro il tempo. Nel caso non si riuscisse a stare nei tempi, governo e Regione sono pronti a mettere mano a una rimodulazione della copertura finanziaria, così da avere più tempo a disposizione rispetto al Pnrr per portare a termine l'opera: non più la scadenza del 2026, bensì il 2029.