Editoriale

Risarcimenti alluvione, sale la sfiducia

Avevo letto con speranza lo scorso 22 gennaio la notizia dell’imminente pubblicazione dell'ordinanza della Protezione Civile relativa ai risarcimenti, anche ai privati, dei danni provocati dall’alluvione dello scorso 19 ottobre 2024 a Bologna.

Purtroppo a tutt’oggi, nonostante mie ripetute email inviate sia alla Protezione Civile, sia alla mail dedicata del Comune di Bologna (da quest'ultimo non ho neppure mai ricevuto alcun feedback), non riesco a recuperare il testo né ad avere nessun tipo di riscontro sulla tempistica di quando sarà disponibile. Senza avere queste informazioni non si potrà mai avanzare alcuna richiesta risarcitoria!

Alessandra Tartarini

Risponde Beppe Boni

Qualche passo avanti è stato fatto, ma non è cambiato granché dopo l'avvicendamento al vertice della struttura commissariale che deve gestire i risarcimenti relativi ai danni dell'alluvione. Buona parte delle pubbliche amministrazioni incolpavano, pur sfoderando sorrisi nelle occasioni ufficiali, il generale Francesco Figliuolo e il governo Meloni dei ritardi verso chi aveva presentato domanda per ottenere i fondi.

I risarcimenti sono giusti e vanno erogati. Ma il meccanismo, a partire dalla piattaforma della Regione Sfinge (il nome è già un programma) era complesso prima e lo è anche adesso. Giusto o sbagliato che sia, così stanno le cose. Le domande presentate sono ancora poche rispetto a chi ha subito danni.La Regione ha appena fatto una nuova ordinanza per evadere i casi più urgenti. Speriamo.

I controlli per l'erogazione dei contributi sono complessi anche per evitare che si verifichino casi di illegalità. Il problema ancora irrisolto sono la mancanza di tecnici e di capitale umano necessario ai comuni per far procedere rapidamente le pratiche. Il commissario per l'alluvione Fabrizio Curcio ha avanzato varie ipotesi per rimediare. I lavori sono in corso. Ma la pazienza di chi ha avuto casa azienda devastate è esaurita.

beppe.boni@ilrestodelcarlino.it