Sono le case il cuore della ripartenza

Cos’è una vita senza una casa, la casa per cui hai risparmiato ogni giorno e che all’improvviso viene sottratta, eliminata, sospesa?

La casa. Cos’è una vita senza una casa, la casa per cui hai risparmiato ogni giorno e che all’improvviso viene sottratta, eliminata, sospesa? E soprattutto, può esistere una casa senza vite dentro? E, infine, è giusto rischiare una vita per la casa?

L’alluvione dell’Emilia-Romagna ci pone queste domande, soprattutto se fissiamo, ancora con orrore stupefatto, le immagini di Conselice resa ormai un coacervo di atolli galleggianti nel guano, con i rischi sanitari che ne conseguono.

Il Comune intima di lasciare le abitazioni, ma i cittadini non se ne vanno. Su Internet dilagano (in maniera incontrollata e in parte pericolosa, chi garantisce che tutti gli utenti siano onesti?) le sottoscrizioni private per le case, in un clima di sfiducia dove le assicurazioni, anche per chi è tutelato, non garantiscono il rimborso da alluvione. Resta dunque solo la speranza nei rimborsi dello Stato. Il Governo Meloni s’è mosso subito con una dote cospicua, ma al netto della ricostruzione di strade, ponti, la sistemazione di frane e argini, è il tema della casa quello più delicato e su cui i cittadini chiedono il massimo. Perché anche se il diritto alla casa non è propriamente definito nella nostra Costituzione (l’articolo 47 favorisce l’accesso del risparmio popolare alla proprietà dell’abitazione), è invece scolpito nell’alfabeto dei cittadini. Sulla ricostruzione post terremoto la Regione è riuscita a gestire bene tutte le fasi (investiti 6,7 miliardi, ripristinate 18mila case e 6200 negozi) e dunque la speranza è che anche con l’alluvione (dove l’area colpita è ben più estesa di quella del cratere 2012) si proceda velocemente e con fondi sufficienti. Senza casa, senza case non esiste una comunità. Senza comunità, una delle locomotive d’Italia, come l’ha definita Giorgia Meloni, si ferma. Vigileremo sul destino delle vostre case, che sono un po’ anche nostre. Di tutti.