Ho letto da qualche parte che gli italiani non consumano abbastanza frutta e verdura. Secondo le statistiche, infatti, solo il 7% dei nostri connazionali di età compresa tra i 18 e i 69 anni inserisce nella propria dieta quotidiana 5 porzioni di frutta e verdura. Forse il motivo sta nel fatto che frutta e verdura nostrane spesso costano più di quella importata. O forse la qualità di certi prodotti esteri è migliore?
Lorena Gatti
Risponde Beppe Boni
Sgomberiamo subito il campo da notizie imprecise. La frutta italiana è di ottima qualità, certamente superiore a quella importata dalla Spagna o da altri Paesi che pure se la cavano. E se ogni tanto bisogna spendere qualche euro in più ne vale la pena perchè la qualità italiana è alta e soprattutto c’è garanzia di provenienza dei singoli prodotti. In ogni caso sul fronte frutticolo ci sono buone notizie perché i consumatori hanno ripreso ad acquistare mele, pere, prugne, pesche, verdure e altro con soddisfazione dei produttori italiani. I consumi domestici di ortofrutta fresca mostrano segnali positivi nel primo trimestre 2025. I volumi acquistati dalle famiglie crescono del 2% rispetto al primo trimestre 2024. Sono cifre diffuse da Cso Italy, uno dei più grandi consorzi del Nord Italia con sede a Ferrara. Bene anche il valore generato dagli acquisti, che raggiunge 3,15 miliardi di euro con un incremento del 5%, sostenuto da un aumento del prezzo medio del 3% rispetto allo scorso anno. I consumatori mostrano di gradire molto frutta e verdura confezionata e biologica. Nei primi mesi del 2025 la frutta segna un +1% a volume e un +6% a valore. Bene anche gli ortaggi che segnano +4% di volumi e +5% in termini di spesa.