Ho letto che l’aumento dei ticket in sanità è dovuto al deficit che si è creato per le tante persone che hanno usufruito dei servizi ma non hanno poi pagato. Perché non tornare agli anni precedenti quando per entrare a una visita dovevi mostrare subito il pagamento avvenuto? Adesso si hanno 30 giorni per pagare online. E per chi non paga ci rimettiamo tutti. Far intervenire un legale per riscuotere costa di più dell’importo ticket.
Daniela Sarti
Risponde Beppe Boni
Il ticket sanitario può essere pagato online, solitamente entro 30 giorni dalla data dell’effettuazione di visite, esami, dimissione dal Pronto soccorso. Esistono diverse modalità di pagamento, come PagoPA, CBILL o il sito. Tutto bene. In effetti, però, per alcune prestazioni sarebbe opportuno e di buonsenso chiedere di pagare prima e non dopo. La prenotazione, il più delle volte, offre un buon margine di tempo. Poi, certo, se uno si reca al Pronto soccorso significa che è una decisione adottata sul momento e quindi è normale che si possa prevedere il saldo successivo. Il pagamento anticipato è ovvio che previene l’azione di molti furbetti. Quindi sarebbe logico distinguere il posticipo a seconda dei diversi casi. Accanto agli aumenti, forse, prima bisognerebbe procedere su questa strada. Il ritocco deciso dalla Regione Emilia-Romagna del ticket sui farmaci è entrato in vigore dal 2 maggio e introduce una misura di compartecipazione alla spesa per i cittadini: è previsto un ticket di 2,20 euro a confezione di medicinale, fino a un massimo di 4 euro per ricetta. Sono esentati dal provvedimento 1 milione e 650mila cittadini, tra cui i pazienti oncologici, con patologie croniche o rare, invalidi, disoccupati e persone in situazioni di disagio economico e sociale.