A Bologna l'uso di ketamina, cannabis e cocaina è aumentato. La risposta deve essere una campagna che coinvolga tutti: famiglia, scuola, associazioni, istituzioni e forze dell'ordine. Una vera e propria guerra alla criminalità organizzata.
Basta ricordare le raffiche di arresti al Pilastro e alla Barca o la quotidiana guerra contro i pusher di piazza Verdi e della Montagnola. Senza dimenticare la Bolognina, assurta nelle ultime settimane ai (dis)onori della cronaca per gli spacciatori (alcuni nel frattempo arrestati) che si comportavano da padroni del territorio. D’altronde, il procuratore capo Giuseppe Amato l’ha ripetuto fino alla noia: "Finché c’è domanda, ci sarà sempre offerta".
E lo studio dell’Istituto Negri, che ha analizzato le acque reflue della città, lo conferma: nel biennio 2020-2022 a Bologna è aumentato l’uso di ketamina (da 12 milligrammi a 22 ogni mille abitanti) al pari solo di Milano e Firenze. Per la cannabis, consumi maggiori di 100 dosi al giorno per mille abitanti si sono registrati a Nuoro, Bologna, Fidenza, Cagliari, Trento e Trieste. Quanto alla cocaina, i valori più elevati, maggiori di 20 dosi al giorno ogni mille abitanti, vedono la nostra città assieme a Pescara, Montichiari, Venezia, Fidenza, Roma e Merano. Giustamente, la tossicologa Elia Del Borrello da tempo lancia l’allarme sugli abusi delle sostanze, comprese quelle sintetiche. Anche l’Ausl, peraltro, ha lanciato l’allarme sulla crescita del consumo di crack, una droga pericolosissima perché induce subito una forte dipendenza. Insomma, si tratta di un problema di proporzioni sempre maggiori e che investe ormai tutte le fasce sociali: dai professionisti agli emarginati fino ad arrivare, cosa ancora più preoccupante, a giovani e giovanissimi. È chiaro che, a fronte di un fenomeno di simili proporzioni, la risposta non può più essere quella di un tempo. Serve una campagna che parta dal basso e coinvolga tutti: famiglia, scuola, associazioni, istituzioni e forze dell’ordine. Bisogna metterla in cima alle priorità e farla diventare un’ossessione per tutti noi e per lo Stato, al pari della guerra alla criminalità organizzata che quelle sostanze fa arrivare sulle nostre piazze. Altrimenti ogni altra risposta sarà un’arma spuntata. Cioè inutile.