BEPPE BONI
Editoriale
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Il valore dell'Ant, nel ricordo del prof Pannuti

Siamo sempre a decantare la sanità bolognese, che senz'altro è di buona qualità, ma io per prima ho sempre sottovalutato un servizio integrativo che veramente è di grande importanza. Mi riferisco al servizio Ant che senza scopo di lucro offre grande disponibilità, grande professionalità e in momenti molto delicati della vita un sorriso amichevole, che aiuta moltissimo. Queste cose le ho scoperte ultimamente, proprio nel momento del bisogno.

Ivonne Ferrarini

Risponde Beppe Boni

I volontari della Fondazione Ant (Associazione nazionale tumori), la cui sede nazionale è a Bologna, sono professionisti dell'assistenza. Ogni tanto è bene ricordare cosa rappresentano per la comunità. Fanno parte di uno staff da medaglia d'oro. In silenzio, senza luci della ribalta, raggiungono gratuitamente a casa i malati oncologici ai quali offrono un’assistenza socio-sanitaria completa con le cure mediche necessarie. Un aiuto fondamentale, anche psicologico, verso il paziente e il suo nucleo familiare. L'Ant è una famiglia che si è allargata nel tempo e oggi le équipe specialistiche della Fondazione sono presenti in 11 regioni italiane, composte da medici, infermieri e psicologi formati per l’assistenza domiciliare oncologica e per le cure palliative. Visite, terapie di supporto, trasfusioni, lo staff è in grado di far fronte alle esigenze più elementari. Ecco perché è bene ricordare che tutto il volontariato, in Emilia Romagna molto forte di numeri e di qualità, oggi rappresenta un'ancora di salvezza per la sanità pubblica che da sola non sempre riesce a coprire per intero le esigenze dei cittadini. Onore al professor Franco Pannuti, scomparso sei anni fa che con visionaria lungimiranza fu il fondatore dell'Ant. "Anche in oncologia bisogna saper infondere amore", ripeteva il prof. L'eredità professionale che ha lasciato vive e cresce anche nel suo ricordo.

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