VALERIO BARONCINI
Editoriale
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C’è Vasco che dice no alle truffe sul web

Detto con una delle canzoni-simbolo: cosa succede? Cosa succede in città, c’è qualche cosa, qualcosa che non va. Semplicemente, attenzione alle truffe che corrono sul web. Vasco Rossi ci mette la faccia e mostra un’altra faccia (non la sua, ma una perfettamente identica generata con l’intelligenza artificiale) sfruttata da criminali che “la usano facendomi dire cose che non ho mai detto” e lucrando su merchandising abusivo per rubare denari a ignari fan prossimi al capitolare nella trappola cibernetica. È accaduto a molti di noi, ai nostri genitori, ai nostri nonni: e Vasco, diventa testimonial a suo malgrado di una battaglia che ha coinvolto ministri, attori, star. Tutti generati dal deepfake. Il profondo mare dei tarocchi su Internet.

“Non cadete nelle truffe, questa è un’altra pagina dove vendono materiali non miei”, ammonisce Vasco mostrando, uno dopo l’altro, pagine fake, orologi fintamente firmati Blasco, scarpe ‘griffate’ dal rocker di Zocca e altre amenità. “Noi facciamo denunce, querele”, dice Vasco insieme con il suo legale. “Ma i truffatori si spostano subito su un altro indirizzo e la truffa continua”. Ergo? “Non c’è alcuna difesa, state attenti voi, quello non sono io. E il nostro caro amico Zuckerberg intanto cui guadagna”. L’unica soluzione alle truffe web? C’è chi dice no. Diciamolo con Vasco, diciamolo tutti insieme.