Vittime in divisa, l'Italia non dimentica

La lettera. Risponde Beppe Boni

Bologna, 20 aprile 2023 – Le vittime della banda della Uno bianca, una scia di sangue senza precedenti, sono giustamente ricordate ogni anno con grande enfasi fra celebrazioni, dichiarazioni, eventi. Giusto, la memoria deve rimanere solida. Bisognerebbe ricordare con la stessa misura anche altre vittime delle forze dell'ordine, molte delle quali cadute nell'adempimento del dovere anche a Bologna e in Emilia Romagna. Ogni volta che vediamo sulla strada una divisa dobbiamo pensare che quell'uomo o quella donna sono lì per proteggere tutti noi.

Gabriele Cantelli

Risponde Beppe Boni

Bologna, l'Emilia Romagna, la società italiana non dimenticano. Purtroppo il nostro Paese è pieno di commemorazioni e targhe che ricordano le vittime delle forze dell'ordine, della magistratura della società civile uccisi dal terrorismo o dalla criminalità. Non sempre e non per tutti è possibile allestire sempre una celebrazione. Proprio oggi a Castel Maggiore si ricordano due dei carabinieri assassinati dalla banda della Uno bianca. Il 20 Aprile 1988 venivano uccisi a sangue freddo Umberto Erriu, 24 anni, e Cataldo Stasi, 22 anni, nel corso di un agguato che, come le altre imprese criminali del gruppo, ha lasciato una traccia indelebile nella memoria collettiva. Sempre a Castel Maggiore la banda della Uno Bianca ha commesso anche un'altra impresa criminale: il 27 dicembre 1990 Luigi Pasqui e Paride Pedini furono assassinati a sangue freddo dopo una rapina alla stazione di servizio di Via Galliera. Non dimentichiamo che il gruppo dei fratelli Savi fra Emilia-Romagna e Marche, nel periodo che va dal 1987 al 1994, commise 103 crimini, provocando la morte di 24 persone e il ferimento di altre 114. Oggi a Castel Maggiore, oltre ai rappresentanti dell’amministrazione comunale sono presenti i familiari, i vertici dei carabinieri, le rappresentanze istituzionali di prefettura, magistratura, polizia, Città metropolitana di Bologna. Celebrazioni come quella odierna ricordano un fatto ma servono a tenere viva la memoria di tutte le vittime delle forze dell'ordine.

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