Mihajlovic, blitz da Berlusconi. "Sono sempre stato uno che divideva"

Incontro privato con l’ex presidente del Milan: "So cos'è il comunismo, ci ho vissuto 20 anni". Salvini? "Un combattente"

Sinisa Mihajlovic e Silvio Berlusconi al Milan nel 2015

Sinisa Mihajlovic e Silvio Berlusconi al Milan nel 2015

Bologna, 23 gennaio 2020 - Un incontro a sorpresa. È stata Anna Maria Bernini, presidente dei senatori di Forza Italia, ad accompagnare Sinisa Mihajlovic dal presidente Silvio Berlusconi al Grand Hotel Majestic già Baglioni di via Indipendenza. Una chiacchierata in privato tra l’ex presidente del Milan, fautore dei più grandi successi del club rossonero, e un allenatore che il Milan qualche anno fa lo ha allenato. Ma adesso Mihajlovic allena il Bologna, e il bello scambio tra i due ha toccato anche il lavoro di Sinisa sulla panchina rossoblù. "La sto seguendo – ha detto Berlusconi a Mihajlovic, riferiscono i bene informati –, sta facendo molto bene con il Bologna . E mi è piaciuto il modo in cui ha affrontato la sua malattia . Mi ha fatto piacere vederlo, lui vestito in maniera così colorata. Non abbiamo parlato di politica, ma di salute".

Uscendo dall’incontro con l’ex premier, Mihajlovic ha detto: "Ho voluto esprimere il mio apprezzamento a Salvini perché mi piace, è uno che combatte . Conosco il comunismo, ci sono stato sotto 20 anni. E non era il comunismo che c’è qui – ha precisato l’allenatore serbo –, qui ci sono i comunisti con l’orologio da 100mila euro e la casa da tre milioni» . Ieri l’intervista di Mihajlovic al ‘Carlino’, nella quale ha espresso il suo appoggio alla candidata alle Regionali del centrodestra Lucia Borgonzoni, e al leader della Lega Matteo Salvini, ha spaccato la città in due.

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«Sono sempre stato uno che divideva, non che univa» , dice Mihajlovic. Se n’è parlato nei bar, sui treni, nei luoghi di lavoro e anche sui social, dove si sono scontrati i sostenitori di Sinisa con i sostenitori del centrosinistra, che al voto di domenica candida Stefano Bonaccini. "Sinisa non doveva schierarsi", la critica più comune su Facebook e gli altri social. "No, ha fatto bene a dire quello che pensa, in passato altri uomini sportivi si erano schierati con la sinistra e nessuno diceva niente", la risposta più frequente. Di certo, l’argomento terrà banco almeno fino a domenica sera, quando queste elezioni, fondamentali per la regione e per il Paese, avranno un vincitore.

Tornando all’incontro, Berlusconi e Mihajlovic si sono salutati cordialmente e il Cavaliere in serata ha poi partecipato al grande evento di Palazzo Vassè: un aperitivo con circa 1.500 presenti (e tanta ressa per chi voleva infilarsi all’ingresso) che ha celebrato la campagna elettorale di FI alla presenza della senatrice Bernini, della candidata Lucia Borgonzoni, e del capolista forzista a Bologna, Parma e Ferrara, Vittorio Sgarbi . Berlusconi ha incontrato i giornalisti un paio d’ore prima, sempre al Majestic, tornando anche sull’endorsement di Mihajlovic. "Non sapevo dell’appoggio di Sinisa, ma l’ho incontrato e abbracciato oggi, seguo la sua vicenda umana. L’endorsement? Me ne compiaccio".

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Poi il passaggio sull’episodio di Salvini al Pilastro, con la suonata al campanello di un residente di via Deledda con la domanda "lei spaccia?". «Salvini segue la sua natura, il suo stile che è teatrale provocatorio. La cosa di ieri non dice nulla, mentre è molto grave che interi quartie ri delle nostre città sono vessati dallo spaccio di droga. E’ un problema che va risolto". Poi il riferimento alla Borgonzoni. " Sia in Calabria, sia in Emilia-Romagna candidiamo due donne, che sono innamorate delle loro terre . Qui in Emilia-Romagna potremo avere il migliore assessore della Cultura possibile, Vittorio Sgarbi".

Su Bonaccini. "Ho apprezzato lo slancio con sui si è buttato in campagna elettorale, non il suo affrancarsi dalla sua provenienza, lui fa parte della Ditta. Hanno sempre lo stesso concetto di potere contro cui noi siamo opposti. Abbiamo tasse esagerate e una burocrazia opprimente: in Emilia-Romagna bisogna cambiare".