Elezioni Emilia Romagna 2020, Salvini contestato. Un assist al Carroccio

Regionali, da Casalecchio a Castenaso è bagno di folla. Ma non mancano i contestatori. Che, nell'era social, finiscono per aiutare l'obiettivo delle critiche

La tappa a Castenaso di Matteo Salvini (Fotoschicchi)

La tappa a Castenaso di Matteo Salvini (Fotoschicchi)

Bologna, 16 gennaio 2020 - Quanto vale una contestazione? Non solo in direzione negativa (quanto costa, cioè, al contestato essere messo davanti a un plotoncino di esecuzione politica); ma anche in direzione positiva, perché ogni urlo, coro, protesta della controparte (foto) sono segnali di attenzione che danno la possibilità all’obiettivo di replicare, a maggior ragione nella fluida ed estenuante epoca dei social network. Dunque, come leggiamo la giornata di ieri, dove quasi a ogni tappa un gruppetto di contestatori – spesso sardine, accompagnate a volte dai Coraggiosi, a volte da Potere al popolo, a volte da simpatizzanti piddì, con l’aiuto poi di normali cittadini di passaggio nelle piazze – ha placcato il leader della Lega Matteo Salvini?

In canale Speciale Elezioniwww.ilrestodelcarlino.it/elezioni Visto da qui, da Bologna la rossa, pare il primo scatto d’orgoglio di un centrosinistra frastornato. Una sinistra che torna a fare la sinistra, con un certo piglio. Visto dall’Emilia-Romagna nella sua globalità, però, pare l’ennesimo assist al leader del Carroccio: tra un bagno di folla e l’altro, Salvini dal punto di vista del carisma e della dialettica ha un altro passo. E l’effetto finale è una giornata in cui il protagonista non candidato cita Fedez e J-Ax dando ai contestatori dei "comunisti col Rolex" e in cui si autodefinisce "minacciato da certa sinistra", un 2-0 verbale.

Leggi anche La grande corsa in provincia - I vescovi emiliani 'votano' Pd. Ma Salvini: i cattolici sono con me Serviva la contestazione a ogni metro di campagna elettorale? Quanti punti gli antagonisti hanno regalato a Salvini! E quante volte, per fare un esempio, si sarebbe parlato di Forza Nuova se non ci fossero stati gli scontri fra centri sociali e forze dell’ordine? Zero, probabilmente. Dal caffè respinto per Giorgio Almirante proprio a Casalecchio (lì nel 1973 fu chiuso l’autogrill all’allora segretario Msi, ora la Dolce Lucia al leghista video), alla piazza Verdi negata a Salvini nel 2016, l’impressione è che i 'No' pirotecnici finiscano per aiutare il reale obiettivo della contestazione.