Bonaccini chiude a Forlì, tra moniti e risate: "Ritroviamo l'orgoglio e vinciamo"

Al Palafiera l’atto finale della campagna del centrosinistra del governatore uscente. Gene Gnocchi con lui sul palco. "Con la Lega si torna al Medioevo"

Stefano Bonaccini e Gene Gnocchi che lo imita (foto Frasca)

Stefano Bonaccini e Gene Gnocchi che lo imita (foto Frasca)

Forlì, 24 gennaio 2020 - "Siete tre volte di più di quanti erano a Ravenna da Salvini, Berlusconi e Meloni. Con la Lega si torna al Medioevo", ha aperto così il suo comizio (foto) Stefano Bonaccini (candidato presidente per il centrosinistra alle regionali di domenica) davanti agli oltre tremila partecipanti alla chiusura della campagna elettorale (video).  "C'è qualcuno che in questi giorni si è permesso di andare a suonare i campanelli. Ma cos'ha fatto lui per il Pilastro di Bologna, per le periferie? Il loro Governo - ha detto riferendosi al gesto del leader della Lega Matteo Salvini - ha tolto i fondi che il Governo precedente aveva messo per la riqualificazione delle periferie, non hanno pagato straordinari alle forze dell'ordine". 

E aggiunge: "Mi avevano avvisato che sarebbe partita la macchina del fango. Cosa a cui noi non solo non siamo abituati, ma non ci abbasseremo mai, abbiamo troppo rispetto della buona politica. Hanno cercato di buttare fango a me. C'è una cosa per cui non ho paura di niente e di nessuno: la mia onestà, la mia moralità".  Sul risultato di domenica il Governatore uscente non sembra avere dubbi: "Si vota per questa terra, non per altro. Ritroviamo l'orgoglio e vedrete che domenica notte vinceremo le elezioni". Bonaccini tocca anche il grande capitolo sanità: "che gli altri vogliono privatizzare per metà. C’è invece un diritto, quello alla salute, che va garantito a tutti". Arrivano anche delle promesse:  "Il primo atto che firmerò, in caso di rielezione, "sarà un Patto per il lavoro e la legalità, oltre a un Patto per il clima perché sull’ambiente, abbiamo fatto troppo poco, per spegnere glli inceneritori, compreso quello di Forlì in 5 anni".

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Infine ha commentato gli oltre 15mila chilometri percorsi durante la sua campagna elettorale: "E' stata una bella campagna elettorale, con delle belle piazze. Un abbraccio alle Sardine, hanno dato una grande dimostrazione di come si fa a riempire le piazze". Infine, l'appello al voto, come già ripetuto in più occasioni in questi ultimi giorni, a partire da un ringraziamento al movimento delle Sardine: "Si vota per questa terra, non per altro. Ritroviamo l'orgoglio e vedrete che domenica notte vinceremo le elezioni". 

 Al suo arrivo al palazzetto dello sport,  Bonaccini  è stato salutato da un applauso e in tanti, arrivati anche con pullman organizzati dalle diverse province, hanno fatto foto con lui. Presenti, tra gli altri, il ministro alle Infrastrutture Paola De Micheli, l'ex governatore Vasco Errani, l'ex ministro del Lavoro Giuliano Poletti, ospite speciale anche il cantautore bolognese Luca Carboni

Dopo il concerto del cantautore Alberto Bertoli è salito sul palco Gene Gnocchi, travestito da Stefano Bonaccini. Con tanto di barba e occhiali da vista e inscena una finta intervista al vero Governatore."Beati voi che avete riempito il Palasport. Ho dovuto citofonare ad uno ad uno per portarvi qua brutti spacciatori tunisini che non siete altro". La disoccupazione è allo 0.001% . Sono io che mando in giro dei disoccupati per non far fare brutta figura agli altri governatori. Appena sarò rieletto dedicherò la piazza di Forlì a Nicola Zingaretti. Ah, è vivo?". "Sardine?  Le ho supportate. Ero a Bologna. Per non farmi riconoscere da nessuno mi ero vestito da Paolo Gentiloni". Sulla sicurezza poi Gene-Bonaccini "ho la guardia del corpo per chi ho paura che mi si avvicinino i dirigenti del Pd". Dei dem,  sugli spalti, striscioni e cartelli portati dai militanti. Come ho fatto a dimagrire così tanto? "Ho lo stesso personale trainer di Fassino". Su domenica poi, "ho già fatto.domanda per il reddito di cittadinanza".