Che inverno sarà?. Febbre alta e tosse: "Il picco è atteso tra dicembre e gennaio"

Il dottor Brizzi consiglia di preparare il sistema immunitario "Il vantaggio di chi si ammala pur essendosi vaccinato sta in sintomi lievi e più brevi. La prevenzione è fondamentale".

Che inverno sarà?. Febbre alta e tosse: "Il picco è atteso tra  dicembre e gennaio"

Il dottor Brizzi consiglia di preparare il sistema immunitario "Il vantaggio di chi si ammala pur essendosi vaccinato sta in sintomi lievi e più brevi. La prevenzione è fondamentale".

EMPOLI

È entrata nel vivo la campagna di prevenzione contro l’influenza. La somministrazione del vaccino può svolgersi contestualmente a quella anti Covid. Sono 392mila le dosi destinate a chi ha almeno 60 anni e ai soggetti che rientrano nelle categorie individuate dal Ministero. La vaccinazione, oltre che dal proprio pediatra e medico di famiglia potrà essere fatta alla Asl di Empoli in via dei Cappuccini prenotandosi sul portale regionale. L’anno scorso la copertura è stata del 63%. Ne parliamo con il dottor Mauro Brizzi, direttore Malattie Infettive del San Giuseppe.

Influenza: che inverno sarà?

"Il picco è previsto a cavallo tra dicembre e gennaio. Ora siamo in campagna vaccinale, per guadagnare il tempo di immunizzarsi. Siamo nel momento della profilassi, utile a preparare il sistema immunitario".

Come si presenta quest’anno l’influenza?

"Le caratteristiche sono simili agli anni passati, dipende dal tipo di soggetto colpito. La persona sana può riscontrare una forma di sintomatologia importante con febbre alta per i primi giorni, tosse e raffreddore. Sintomi che si auto risolvono nel giro di 4, 5 giorni. Nel soggetto anziano e fragile può invece avere evoluzioni più preoccupanti, sfociando in polmonite virale o batterica".

Quando preoccuparsi?

"Se la febbre alta persiste dopo i 4 giorni, o se ritorna".

Come prepararsi?

"Il piano vaccinale è partito. Io mi sono vaccinato ieri. L’adesione in passato è stata buona, sopratutto tra chi è in età avanzata. Spero che quest’anno sia anche superiore. Ai cittadini è offerta la possibilità di una doppia vaccinazione in un’unica seduta. Per il Covid, vengono coperte le ultime varianti in circolazione. Una somministrazione non elimina la possibilità di infettarsi, ma riduce notevolmente la possibilità di un’evoluzione verso forme più gravi e ospedalizzazioni. Lo stesso vale per l’influenza. L’ eliminazione totale del contagio può non avvenire, ma il vantaggio sta nei sintomi lievi e dalla durata più breve".

E per chi non si vaccina in tempo per il picco?

"A chi viaggia sui mezzi pubblici e frequenta luoghi affollati è indicato tornare alle buone abitudini adottate in pandemia".

Mascherina?

"Esatto. Il Covid ci aveva insegnato a utilizzare dispositivi di protezione individuale, infatti durante la pandemia si sono registrate pochissime patologie respiratorie e virali. Ora che si è abbassata la guardia, perchè non vi è l’obbligo di legge, rivedremo la malattia. Si ha la tosse? L’invito è a indossare una mascherina per proteggere se stessi e gli altri".

Altri consigli?

"Il frequente lavaggio delle mani. Il contagio avviene per via respiratoria, vero. Ma toccare oggetti contaminati e portarsi poi le mani alla bocca, non aiuta. I gel alcolici ormai sono alla portata di tutti, uno strumento importantissimo. Una boccetta sempre dietro e disinfettarsi con regolarità".

Vitamina C: un luogo comune? "Ha un ruolo di antiossidante e antinfettivo generale e naturale ma non è la panacea di tutti i mali. Non evita il contagio. Più che assumere la pastiglia, inviterei alla dieta equilibrata con frutta e verdura, agrumi e tutto ciò che continue vitamina, sommata ad una buona idratazione".

Ylenia Cecchetti