Elezioni Emilia Romagna 2020, confronto tra i candidati a E'tv

Scintille tra Bonaccini e Borgonzoni su sanità, Bibbiano, infrastutture. E una frecciata al veleno su Jolanda di Savoia

Lucia Borgonzoni e Stefano Bonaccini a E' tv per il confronto (Ansa)

Lucia Borgonzoni e Stefano Bonaccini a E' tv per il confronto (Ansa)

Bologna, 21 gennaio 2020 - A quattro giorni dal voto, la mattinata parte in quarta per i due candidati alla presidenza della Regione. Stefano Bonaccini (centro sinistra) e Lucia Borgonzoni (centro destra) si confrontano da E’ tv, intervistati da Massimo Ricci. Dopo aver passato a rassegna tutte le tematiche, dai punti nascita all’appennino, dal lavoro alle infrastrutture, e poi l’inquinamento e Bibbiano, le scintille scoppiano sulla sanità e sul comune di Jolanda di Savoia.

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Sanità

SI due avversari si scaldano partendo dalla sanità. "La privatizzazione è assurda - scatta Borgonzoni -: pubblico e privato devono lavorare insieme al accreditato, perché aiuta a smaltire le file d'attesa enormi e le lunghissime che ci sono. Non voglio dire che dobbiamo prendere il modello lombardo o veneto, ma dobbiamo trattare le persone come persone". Subito la replica di Bonaccini: "E’ paradossale che chi è stato al governo, come la mia avversaria, non ricordi che il suo governo ha indicato come Regione di riferimento per la sanità pubblica l’Emilia Romagna. Non mi sono mai permesso di dire che la sanità veneta o lombarda non funzioni, ma c’è una differenza sostanziale: in quelle realtà il 50% è privato, qui, se ci sarò io, non si supererà mai il 20%".

"Anche se da migliorare ‘c’è ancora tanto - continua il candidato di centro sinistra -, perché nei pronti soccorsi accadono cose che sono incivili", tuttavia "abbiamo un piano per cui i direttori avranno l’obbligo di garantire che qualunque persona entri in pronto soccorso deve stare al massimo 6 ore per andare a casa o essere ricoverata: vogliamo migliorare ma questa è una delle migliori sanità pubbliche al mondo".

Il confronto prosegue sull’Appennino e i punti nascita. Mentre "negli ultimi 10 anni la popolazione in Appennino è aumentata del 3% - continua Bonaccini -, il vero problema rimane il crinale, in cui continua a esserci un 9% di spopolamento’. E aggiunge: "Dobbiamo migliorare le infrastrutture e garantire che i servizi vengano resi accessibili. Deve esserci il lavoro ed è per questo che qui chi apre una nuova impresa per 3 anni non paga Irpef".

Sui punti nascita è Borgonzoni a colpire il centro sinistra: "Ci troviamo a quanto, quasi tre giorni dal voto? E il Pd all’improvviso dice che vanno riaperti i punti nascita: mi sembra che si prendano in giro i cittadini".  Nonostante gli indicatori diano la disoccupazione in calo, sul tema del lavoro "va fatto un patto sia con sigle sindacali sia con le aziende per rilanciare e perché il nostro tessuto tenga - propone la candidata di centro destra -. Le aziende hanno bisogno di risposte: va tagliata la burocrazia, non si può aspettare anni per avere i fondi".

E Bonaccini ribatte: "La mia avversaria non si rende conto che parla del periodo in cui il suo partito era al governo nel Paese. Siamo una Regione che in questi 5 anni è cresciuta più delle altre, con il massimo di export, siamo primi per tasso di attività e occupazione femminile. Se diventerò presidente, il primo atto che farò sarà un nuovo patto per il lavoro e la legalità, accompagnato da patto per il clima". 

Infrastrutture

E' sulle infrastrutture, poi, che il presidente uscente lancia l’idea di una "metropolitana leggera sulla via Emilia, è arrivato il momento di farla", e Borgonzoni balza sulla sedia: "Bisognerebbe prendere i giornali delle ultime elezioni in ordine: le promesse della sinistra sono sempre le stesse. Le infrastrutture vanno fatte, non promesse".

Inquinamento

Poi inquinamento, trasporti e welfare. Per la candidata di centro destra "L’inquinamento è priorità, ma bisogna andare oltre all’approccio ideologico: abbiamo visto a Roma la tassa sulla plastica, che è una tassa e basta: non c’è una volontà di voler migliorare la situazione. Anche per le auto, dobbiamo mettere un fondo misto per aiutare le persone a prendere i mezzi meno inquinanti. La direzione deve essere per tutti uguale e ragionata, altrimenti se pensiamo di avere un approccio punitivo e non di indirizzo non risolveremo quel problema".

Dal canto suo, Bonaccini assicura: "Arriveranno oltre 300 milioni di euro, nelle Regioni del bacino padano e nei prossimi 15 anni, per battere l’inquinamento atmosferico. Lo smog non conosce confini geografici e colore politico". Poi, continua il presidente uscente, "aboliremo il costo del trasporto scolastico, per tutti gli studenti treni e bus gratuiti per premiare il trasporto comune".

Bibbiano

Su Bibbiano, per Bonaccini "è andata in scena una delle campagne più indegne che la storia conosca", ma la Borgonzoni mette un punto: "Voglio fare chiarezza: ci sono tanti bravi assistenti sociali, ma un occhio per gli affidi va dato". Poi, continua, "Dobbiamo dare più attenzione a quelli che vengono definite le persone più fragili, come gli anziani". 

Sicurezza

Ultima tematica sicurezza e immigrazione. "Non c’è nessuna invasione - interviene Bonaccini -, anzi in alcuni reparti produttivi c’è rischio di carenza di forza lavoro, e penso che questa comunità abbia tutte le forze per garantire gli stessi diritti per chi viene per lavorare’. Ma per Borgonzoni ‘quella che noi proviamo non è percezione: qua c’è una criminalità". E aggiunge: "Noi abbiamo un sindaco e una giunta, Jolanda di Savoia, dove sembra che siano stati tagliati servizi in quanto il vicesindaco si è candidato in uno schieramento diverso da quello del Pd".

Jolanda di Savoia

"E’ un’accusa gravissima, stiamo scherzando o stiamo parlando di cose serie - scatta Bonaccini -? Stiamo parlando di un comune con pochissime migliaia di abitanti, che ospita la più grande azienda agricola italiana. Ho sentito il sindaco pochi giorni fa: mi ha raccontato che un Unione di Comuni da un lato e il Comune di Comacchio dall’altro avrebbe tolto due dipendenti comunali a comando, che sono voluti tornare a lavorare nei loro comuni. Cosa c'entra la Regione rispetto a questioni che riguardano agli enti locali?".

Arriva sul gong la replica di Borgonzoni: "Il problema che viene sollevato non è la Regione, è il partito democratico: chiedevo se ci sono state telefonate riguardanti la candidatura del vicesindaco in uno schieramento diverso dal Pd e se questo possa aver pesato sulle decisioni di sindaci che sono del Partito democratico. Se questo problema non esiste, benissimo". 

In serata serata è arrivata la versione del leader della Lega Matteo salvini: "Il sindaco di Jolanda di Savoia, in provincia di Ferrara, si è presentato dai carabinieri ed è disponibile a diffondere l'audio di una telefonata di Bonaccini. Dopo la candidatura della vicesindaco di Jolanda di Savoia con Lucia Borgonzoni, il Comune ha perso tre dipendenti perché alcuni amministratori del Pd non hanno rinnovato una convenzione".  Il riferimento alla diatriba scoppiata fra due amministrazioni comunali, quella di Jolanda di Savoia, comune agricolo del ferrarese, e quello di Comacchio, guidato da Marco Fabbri, ex M5s e candidato alle regionali nelle liste del Pd, sull'utilizzo di alcuni dipendenti, è chiaro.

"C'è qualcosa che non torna - ha aggiunto Salvini - anche se Bonaccini ha detto di non voler parlare di un Comune di appena 3mila abitanti. Pd, parlaci di Jolanda di Savoia", ha detto Salvini.