Elena Ugolini: "La sanità regionale è sull’orlo del baratro economico: la Corte dei Conti a metà ottobre ha evidenziato che ci sono centinaia e centinaia di milioni di euro di disavanzo, coperti con risorse 'occasionali e fortuite', che quindi un domani potrebbero non essere più disponibili. Quello che io propongo è una reale riorganizzazione del sistema sanitario: oggi la sanità non è organizzata per rispondere all’esigenze della società in cui viviamo. La regia pubblica è fondamentale e dev’essere capace di mettere a rete tutti gli enti sanitari presenti sul territorio. Proprio i presidi territoriali sono stati messi in secondo piano, invece noi vogliamo riorganizzarli ascoltando i professionisti sanitari e garantendo presidi su tutto il territorio regionale".
Michele de Pascale: "Tema centrale del programma è la salute pubblica in cui serve prima di tutto una battaglia istituzionale per l'aumento delle risorse. Parallelamente proponiamo un progetto di autoriforma innovativo e partecipato, partendo dalle politiche di prevenzione. Poi riorganizzazione della rete territoriale, un nuovo accordo con i medici di medicina generale, una gestione più solida del sistema ospedaliero regionale. Proponiamo anche azioni specifiche per la riduzione delle liste d’attesa e un piano importante di valorizzazione delle professioni sanitarie e infermieristiche. Inoltre, intendiamo investire significativamente nel fondo regionale per la non autosufficienza, attualmente è il più alto d'Italia, ma non più sufficiente".
Federico Serra: "È necessario spostare i fondi dal settore privato a quello pubblico. Allo stesso tempo, bisogna rivedere il sistema delle Aziende Sanitarie Locali, che oggi presenta enormi disparità territoriali, anche a causa del meccanismo di appalti e accreditamenti, con servizi sanitari fortemente differenziati. Chi vive in periferia o in una provincia ha meno accesso al diritto alla salute rispetto a chi vive in una grande città. Altro tema è quello dei servizi per gli anziani non autosufficienti, che rientrano nelle competenze della Regione. Il sistema di accreditamento, spesso gestito da cooperative, ha portato a un lavoro sottopagato e precario e a servizi di scarsa qualità, sia nelle Rsa, nei centri diurni, che nell’assistenza domiciliare. La popolazione anziana sta crescendo e i loro servizi non possono essere trattati come fonte di profitto. È necessario riportare questi servizi sotto la gestione diretta della Regione".
Luca Teodori: "Noi siamo contro qualsiasi obbligo vaccinale. La vaccinazione andrebbe sottoposta sotto prescrizione medica e il medico si deve assumere la responsabilità di far vaccinare le persone. Poi chi si vuole vaccinare di propria volontà, può farlo pagando. C'è uno studio della regione Emilia Romagna sul tasso di mortalità generale, che evidenzia come ci sia aumento della mortalità in questi anni rispetto al preCovid, in particolare c'è un aumento delle patologie tumorali. Dunque noi proporremo uno studio di confronto tra persone vaccinate e non vaccinate, per capire chi sta meglio. Il vento di queste novità su salute e vaccini arriverà dagli Stati Uniti, con Kennedy che è stato scelto da Trump per occuparsi di salute. Inoltre, è necessario aumentare i fondi per la sanità pubblica, ridurre i tempi delle liste d'attesa e assumere più medici per contrastare la grave carenza di personale che il sistema sanitario sta affrontando. È inaccettabile che si faccia sempre più affidamento su cooperative per coprire le carenze di personale medico. È prioritario anche investire nei servizi sanitari locali, garantendo la piena operatività dei pronto soccorso. Troviamo scandalosa, ad esempio, la proposta di ridurre a mezza giornata l'apertura del pronto soccorso a Scandiano. Riteniamo essenziale mantenere i punti nascita nei territori, senza ridurre questi servizi fondamentali".