Elezioni Marche 2020, Mangialardi unisce il centrosinistra

Anche Articolo 1 e Renzi dicono sì al sindaco di Senigallia. Lui: "Rpensiamo l'organizzazione della sanità regionale"

Il candidato a governatore delle Marche per il centrosinistra, Maurizio Mangialardi

Il candidato a governatore delle Marche per il centrosinistra, Maurizio Mangialardi

Ancona, 8 giugno 2020 - Oltre a Italia Viva anche Articolo1 ha annunciato il suo sostegno alla candidatura di Maurizio Mangialardi, avanzata dal Pd dopo il passo indietro di Luca Ceriscioli. La riunione del centrosinistra di oggi pomeriggio si è conclusa con un’approvazione all’unanimità sulla candidatura del sindaco di Senigallia.

D’altra parte, stamattina l’indicazione di Renzi aveva chiuso gli ultimi dubbi dei suoi sostenitori marchigiani, che pure si erano battuti sin dall’inizio e senza risparmiarsi a favore della sindaca di Ancona Valeria Mancinelli. Tramontata prima del covid quell’opzione, solo un ripensamento di Luca Ceriscioli poteva cambiare quanto deciso e riconfermato dai maggiorenti del Pd marchigiano.

In sintesi, hanno dato ok definitivo a Mangialardi: Partito democratico, Socialisti, Verdi, Civici “Uniti per le Marche”, Piu’ Europa, Articolo 1, Italia Viva, Azione, Lista Civica “Centro” (Presenza Popolare e Civici Moderati), Le Nostre Marche e Demos. Articolo 1 in particolare prima della riunione complessiva ha incontrato il candidato e ha chiesto una discontinuità quantomeno su alcuni contenuti.

Le dichiarazioni

"Il Covid ha costretto un pò tutti a rivedere le scelte fatte e su cui c'è bisogno di una nuova accelerazione, spiega il candidato Mangialardi, sindaco di Senigallia e presidente Anci Marche. "La sanità pubblica sarà uno dei punti cardine del programma, credo che vada ripensata completamente la rete per quanto riguarda la medicina del territorio, con un potenziamento che dovrà interessare soprattutto gli ospedali di comunità". Non è il momento di pensare alle deleghe perché "prima bisogna vincere le elezioni".

Mangialardi, a differenza dell'uscente Luca Ceriscioli, non terrebbe per sé una delega così importante come quella della sanità. "Forte accelerazione da imprimere anche sulla ricostruzione post terremoto" che ha sconvolto le Marche nel 2016: da lì passa il futuro della Regione e le prossime politiche dovranno avere un'incidenza assolutamente diversa per quei territori. È un tema che conosco molto bene, sia i punti di forza che le debolezze. Diciamo che so tutto ciò che non è stato fatto", conclude.