Elezioni Marche 2020, Contigiani "Siamo alternativi al partito unico"

La candidata sovranista alla presidenza: Contigiani

Contigiani

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Ancona, 2 settembre 2020 - Alessandra Contigiani è la candidata alla presidenza della Regione per «Riconquistare l’Italia - Fronte sovranista italiano». Ha 38 anni, è una «tagesmutter» (educatrice professionista) e si divide tra Roma e Urbisaglia, dove è cresciuta. Ha lavorato per anni nella cooperazione internazionale fino a quando non è diventata mamma. Perché gli elettori dovrebbero votare la sua lista? «Siamo un partito popolare, socialdemocratico, vogliamo riportare la sovranità al popolo attraverso la piena applicazione della Costituzione del ’48, incompatibile con l’Unione europea. Siamo per l’uscita dall’Ue. Puntiamo ad implementare il settore pubblico, che ha a cuore l’interesse dei cittadini, a differenza del privato, che segue invece la logica del profitto. Sanità pubblica, programmazione per le infrastrutture e più poteri ai sindaci e agli enti locali sono tra le nostre priorità». In che rapporti è il fronte sovranista con il centrodestra e il centrosinistra?  «Li consideriamo un partito unico liberale, destra, sinistra 5S. Si possono differenziare un po’ fra loro per i diritti civili. Ma negli ultimi trent’anni siamo stati governati da un partito unico liberista ed europeista». A Urbisaglia, in provincia di Macerata, è cresciuta e vive la sua famiglia di origine. Cosa farebbe sul fronte sisma? «Ho anche una casa terremotata a Colmurano. Bisogna sottrarre la ricostruzione dalle grinfie delle grandi aziende, e dare lavoro alle nostre piccole e medie ditte locali. Basta poi con il continuo balletto dei commissari. Faremo pressione al governo centrale affinché vengano stanziati i fondi necessari: servono contributi e sgravi per il ripopolamento delle aree interne colpite. Senza lavoro, la ricostruzione non parte». Lei è una mamma. Cosa farebbe per la scuola?  «Assistiamo ad una grave carenza di aule, strutture e personale per i tagli che sono stati fatti nel pubblico, la La stessa identica problematica si registra per la sanità. Per questo, come neogovernatrice, aumenterei la spesa pubblica per dare più servizi ai cittadini abbassando Irpef e Irap».