Elezioni Marche 2020, il sindaco di Fermo. "Si voterà nelle scuole"

Il 14 settembre il rientro in presenza fra i banchi, il 20 e 21 le urne. Calcinaro: "Ci chiedono altri spazi ma non ce ne sono di adeguati"

Il sindaco Calcinaro furioso: "Bisognava anticipare le elezioni" (Zeppilli)

Il sindaco Calcinaro furioso: "Bisognava anticipare le elezioni" (Zeppilli)

Fermo, 30 luglio 2020 - Suonerà il 14 settembre la campanella di inizio del nuovo anno scolastico. Finalmente si tornerà sui banchi, in presenza, alla ricerca della normalità. Solo che poi, il 20 e 21 settembre, la Regione Marche va al voto, si vota per il referendum e anche per le comunali, dunque le scuole si troveranno a dover chiudere di nuovo, il venerdì successivo all’apertura, per riaprire la settimana successiva, non prima di giovedì 24, dopo le operazioni di sanificazione.

Una situazione delicata, a Fermo Luciano Romanella ha chiesto già da tempo di provare a cercare luoghi alternativi per le votazioni, la stessa Regione ha stanziato risorse per sostenere i comuni che riusciranno a non interrompere l’anno scolastico, adeguando sedi alternative.

La Regione riconoscerà il contributo straordinario all’interno delle spese anticipate dalle amministrazioni comunali per lo svolgimento delle funzioni elettorali regionali, il problema è trovare luoghi che siano pubblici e insieme abbiano tutte le prescrizioni necessarie. Il sindaco Paolo Calcinaro spiega che l’amministrazione ha seriamente preso in considerazione la questione che però presenta difficoltà enormi: "Intanto vorrei dire che meglio sarebbe stato votare prima del 20 settembre, per evitare il disagio agli studenti. I candidati e i gruppi di riferimento sarebbero stati ben lieti di lavorare anche a Ferragosto per espletare tutte le incombenze legate al voto. Immaginiamo se dopo il primo turno alle comunali ci dovesse essere anche il ballottaggio, ci troveremmo a dover chiudere le scuole di nuovo dopo due settimane".

Calcinaro spiega che il Ministero dell’Interno impone regole strettissime per le sedi alternative, devono essere vicine ai seggi tradizionali, per rispondere a tutti i quartieri, avere spazi abbastanza ampi, servizi igienici, entrate e uscite idonee e differenziate, prescrizioni impossibili da rispettare, da qui al 6 agosto, data in cui le amministrazioni comunali devono dare indicazione dei luoghi individuati: "Non abbiamo spazi che ci consentono di essere sereni in questo senso, i centri sociali della città sono troppo piccoli. Non ne abbiamo a Campiglione, non ne abbiamo lungo la costa. Da qui al 6 agosto non possiamo dare nessuna possibilità diversa da quelle delle scuole, torno a dire che bisognava studiare meglio la data delle elezioni o quanto meno dare ai comuni più tempo. L’unica alternativa potrebbe essere utile per la primaria don Dino Mancini, proveremo a chiedere alla Provincia se si riesce ad allestire lo spazio proprio nella sede provinciale che potrebbe essere più semplice da allestire. Di certo sarà una richiesta sommessa e non una pretesa, bisognerà capire se è davvero possibile votare in quegli spazi, ad oggi la vedo complicata, cercheremo di ridurre i disagi. Dopo il voto ci dovrà essere un’azione di sanificazione in ogni plesso e ci vorrà altro tempo".

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