
Il tour in bicicletta ‘Ricucire le Marche’ di Matteo Ricci è partito da Cantiano
Fabriano è stata la seconda tappa del tour in bicicletta ‘Ricucire le Marche’, partito da Cantiano, dell’europarlamentare Pd e candidato alla presidenza della Regione Marche Matteo Ricci. Venerdì non ha mancato di affrontare diversi temi caldi tra cui la crisi industriale che attraversa il cuore produttivo della regione. "Per decenni questa città è stata un simbolo dell’industria marchigiana. Oggi invece è un esempio delle incertezze che colpiscono i nostri lavoratori. Sono stato personalmente a Istanbul a incontrare i vertici della Beko. Qualche risultato lo abbiamo ottenuto: gli esuberi sono stati ridotti. Ma non possiamo essere soddisfatti: taglieranno comunque oltre 200 posti di lavoro. Ringrazio i sindacati, con cui abbiamo condiviso ogni passo. Non capisco però chi dal governo regionale e nazionale esulta, non c’è niente da festeggiare quando a rischio rimangono centinaia di famiglie. Ora bisogna pretendere il rispetto dei piani industriali promessi".
Sul piano regionale, per Ricci, l’attuale governo guidato da Francesco Acquaroli è assente, inefficace, scollegato dai bisogni reali delle persone. "Dicono di aver governato bene, ma i marchigiani non hanno questa percezione. I dati economici e sociali raccontano un’altra verità. In sanità, per esempio, la Regione, in un solo anno, ha speso 34 milioni per far curare i marchigiani fuori regione. E quest’anno sono previsti altri 5 milioni in più. Come si fa a ignorare questi numeri? Emblematico anche il dato che racconta come, nelle Marche, un cittadino su dieci rinuncia a curarsi perché non trova risposte né nel pubblico né nel privato. E Acquaroli, invece di agire, dice che la colpa è di chi c’era vent’anni fa. Ma così finiamo col dare la colpa a Garibaldi. Dopo due anni di governo, non si può più usare il passato come scusa". Da Fabriano ha presentato alcune proposte: sostegno economico a fondo perduto per le giovani coppie che decidono di comprare casa nelle aree interne, trasporto scolastico gratuito, incentivi per mantenere aperte le scuole nei piccoli comuni, asili nido gratuiti per aiutare chi vuole rimanere. Ieri ha fatto tappa a Camerino: "Ci tenevo molto a fermarmi qui perché è il comune che più di tutti è rimasto indietro nella ricostruzione post sisma – ha detto -. Ancora oggi un terzo degli edifici danneggiati non ha presentato domanda per la ricostruzione e dovremmo domandarci il perché. La burocrazia è troppo lenta e la politica regionale non è stata all’altezza. Solo da Camerino sono andate via mille persone e non è detto che torneranno. Dobbiamo creare le condizioni affinché restare o tornare diventi una scelta possibile". In serata è stato a Comunanza e oggi è ad Arquata del Tronto.