1 maggio in Emilia Romagna: meteo e cosa fare

Cultura, arte, natura e musica: tante idee nel rispetto delle restrizioni della zona gialla

1 maggio in Emilia Romagna: cosa fare tra cultura, sport e natura

1 maggio in Emilia Romagna: cosa fare tra cultura, sport e natura

Bologna, 30 aprile 2021 - Ha un profumo di libertà il weekend dell’1 maggio, festa dei lavoratori: l’Italia è tornata quasi interamente in zona gialla, dunque sarà possibile concedersi qualche spostamento e svago in più rispetto ai mesi precedenti. Perché, allora, non approfittarne per organizzare una gita fuori porta alla scoperta delle bellezze della nostra regione, nel rigoroso rispetto delle restrizioni ancora vigenti?

Emilia Romagna zona gialla fino a quando. Rt in risalita - 1 maggio: ristoranti aperti e da tutto esaurito in Riviera Romagnola

Il cielo, sia pur tra qualche nuvola qua e là, non dovrebbe riservare sorprese spiacevoli: le previsioni meteo di Arpae parlano di "nuvolosità diffusa, con precipitazioni in intensificazione dalla serata solo sui rilievi". La mattinata e gran parte del pomeriggio dovrebbero, dunque, essere salvi. Ecco, allora, sei proposte di tour che mixano cultura, arte, natura, attività all’aria aperta e le immancabili suggestioni enogastronomiche.

Le vie di Dante

Unica destinazione italiana segnalata dalla guida Lonely Planet 2021, le Vie di Dante rientrano nella categoria ‘sostenibilità’ come modello di turismo ‘lento’ e sono dedicate ai luoghi che il Sommo Poeta attraversò durante il suo esilio, fra Toscana e Romagna. Percorribili in bicicletta (tradizionale o elettrica), a piedi o in treno (lungo l’antica via ferroviaria Faenza/Firenze), gli itinerari danteschi offrono l’opportunità di visitare alcune tappe ‘obbligate’ (come la tomba del poeta a Ravenna) e conoscere le tante iniziative realizzate in Romagna in occasione del 700esimo anniversario della morte.

Tra queste, imperdibile la mostra ‘Dante. La visione dell’arte’ ai Musei San Domenico di Forlì, aperta dal 30 aprile all’11 luglio e allestita in collaborazione con la Galleria degli Uffizi di Firenze, che ha prestato 50 delle 300 opere esposte. Ma le Vie di Dante sono anche l’occasione per scoprire antichi palazzi, pievi romaniche, piccoli borghi, botteghe artigiane e tanto altro. Non mancano, poi, suggerimenti originali, come la visita delle 33 celebri lapidi dantesche nel Quartiere medievale di Firenze, il trekking all’Eremo di Gamogna (nel territorio di Marradi, sull’Appennino tosco-romagnolo), la tappa nella Grotta Tanaccia nella Vena del Gesso di Brisighella o la visita a Palazzo Milzetti, a Faenza.

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Per ciascuno dei comuni lungo i quali si sviluppano le Vie, le indicazioni culinarie si sprecano: è d’obbligo una sosta per degustare, tra l’altro, l’olio d’oliva Dop delle terre di Brisighella e i vini prodotti sui colli di Bertinoro, nel Forlivese.

Ciclovia del Sole

Recentemente inaugurata, la Ciclovia del Sole è una pista ciclabile che corre lungo il tracciato della ex ferrovia Bologna-Verona, collegando Mirandola a Bologna. È un percorso facile e adatto a tutti, anche ai piccoli cicloamatori. Attraversa zone di grande interesse naturalistico e storico-culturale, punteggiate da vecchie stazioni ferroviarie riqualificate e possenti ponti in metallo, laddove un tempo correvano i binari del treno. La Ciclovia attraversa le piccole cittadine della Bassa, luoghi di quieto vivere che hanno molto da raccontare e mostrare ai visitatori.

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Tra le tappe consigliate: - Mirandola, cittadina dalla pianta ottagonale, con il Castello dei Pico leggendariamente inespugnabile e il Palazzo Comunale dal bel loggiato. Nelle vicinanze si trovano le Valli Mirandolesi, una Zona di protezione speciale, con punti sosta per attività di birdwatching. - San Felice sul Panaro, ex feudo della Grancontessa Matilde di Canossa, cittadina immersa nel verde della pianura a metà tra Modena e Ferrara. È nota per la Rocca estense a pianta quadrangolare. - Camposanto, sulla riva sinistra del fiume Panaro, è divenuta, negli ultimi anni, un piccolo museo a cielo aperto, grazie ai 20 murales realizzati con il progetto Quadricromie. Nei pressi sorge il bosco della Saliceta, un’area dalle antiche origini e oggi zona di riequilibrio ecologico. - Crevalcore: centro storico porticato, chiuso tra due porte, su cui svetta la Torre Civica. A pochi chilometri, le Vasche dell’ex zuccherificio, un ambiente palustre che comprende le vasche di decantazione del vecchio impianto saccarifero chiuso dal 1985, oggi area di riequilibrio ecologico in cui trovano rifugio numerose specie di uccelli. - Sant’Agata Bolognese: perfetta realizzazione di un insediamento tipico della Bassa emiliana, la cittadina è nota per essere la sede di Lamborghini, una delle case automobilistiche più famose al mondo. - San Giovanni in Persiceto: storicamente noto come ‘borgo rotondo’ per l’impianto concentrico del suo centro storico, il paese è celebre per il Carnevale storico dello “spillo”. Da non perdere la colorata piazzetta Betlemme, conosciuta anche come piazzetta degli Inganni, per via delle opere murali trompe l’oeil realizzate dallo scenografo Gino Pellegrini. - Sala Bolognese: un nome di origine longobarda che significava ‘casa signorile di campagna con annessi fabbricati rurali’ per un Comune composto da diverse frazioni sparse sul territorio. Da non perdere la pieve in stile romanico-lombardo e un suggestivo giro sulle sponde dei fiumi Reno e Samoggia, tra i maceri circondati da olmi e salici bianchi. - Anzola dell’Emilia: la sua storia è stata caratterizzata, fin dall’età del bronzo, da uno stretto rapporto con l’acqua, come documentato dal Museo archeologico ambientale della cittadina. Sul territorio, costellato da pilastrini (piccole testimonianze di fede costruite per scongiurare i pericoli), sorge anche una delle pievi più antiche della provincia bolognese.

Naturalmente, percorrere la Ciclovia è anche un’occasione preziosa per scoprire i numerosi prodotti tipici dell’enogastronomia regionale: una delle anime più autentiche di questo territorio, regno della pasta fresca, del maiale e del Lambrusco.

Il concertone del Primo Maggio a Ferrara

Si esibiranno dal punto più alto della città – il grattacielo di Ferrara - gli Extraliscio, ospiti speciali della kermesse promossa dal Comune in occasione della Festa dei lavoratori. La band romagnola è attesa al termine di una maratona musicale di 6 ore, che sarà trasmessa in streaming, con raccolta fondi per la sanità.

Protagonisti a Sanremo, gli Extraliscio sono reduci da un periodo d’oro: ha ottenuto grande successo, infatti, anche il documentario a loro dedicato, firmato da Elisabetta Sgarbi e presentato a Venezia nel 2020 (di prossima uscita in 150 sale, distribuito da Nexo Digital). È del 16 aprile l'uscita del loro ultimo singolo – cofirmato da Elisabetta Sgarbi e Mirco Mariani - ' È bello perdersi'. I componenti - Mirco Mariani, Moreno il Biondo e Mauro Ferrara - sono attesi intorno alle 21, a conclusione del Concertone, che andrà in onda - dalle 16 - in streaming sui canali social del Comune, la pagina dedicata, quella del sindaco Alan Fabbri e quella di Ferrara Rinasce.

Confermato anche il fine benefico dell'iniziativa musicale: quest'anno i fondi raccolti - con la campagna promossa nell'occasione - saranno devoluti all'ospedale di Cona. Prima degli Extraliscio si esibiranno altri nomi noti, come Thomas Cheval, cantautore, pianista, arrangiatore, atteso in una performance dalla cornice del giardino di Palazzo Schifanoia. Inoltre: Andrea Poltronieri - il sassofonista che l'anno scorso, durante il lockdown, si esibì dalla torre della Vittoria di Palazzo Municipale - e che quest'anno suonerà dal piazzale antistante l'ospedale di Cona. Ancora: i 60 Lire, nota cover band di origine ferrarese, per la quale è stata scelta la cornice di Porta degli Angeli e il performer - nato in America e cresciuto a Vicenza - Ben Hamilton, dalla Certosa. Assai noto anche il primo batterista di Vasco Rossi, Daniele Tedeschi, della scuderia dei docenti della Scuola di musica Moderna di Ferrara, capitanata da Roberto Formignani, che ha suonato immerso nel panorama della darsena. In campo anche l'originalissimo sound dei Rota Temporis, band medievale, tra cornamuse e possenti basi ritmiche, John Strada, prolifico musicista e songwriter emiliano.

A cantanti e musicisti già ampiamente noti si alterneranno alcuni autori e band emergenti, scelti nel corso di una selezione avviata nelle scorse settimane. Nel complesso, tra big e nuove leve, gli artisti in campo sono oltre una cinquantina. La musica lascerà spazio anche a vari interventi di professionisti che hanno avuto un ruolo di primo piano nel corso della pandemia e rappresentano alcuni dei settori particolarmente colpiti dall'impatto del Covid.

Chi si trova a Ferrara può cogliere l’occasione per mettere a punto un tour culturale e artistico tra le bellezze della città. Ha riaperto infatti il 26 aprile, a Palazzo dei Diamanti, la retrospettiva antologica dal titolo: ‘Antonio Ligabue. Una vita d’artista’ che fino al 27 giugno indaga la vicenda umana e creativa di Ligabue. La mostra, curata da Vittorio Sgarbi e Marzio Dall’Acqua, documenta tutta l’attività dell’artista emiliano attraverso oltre cento opere, tra dipinti, sculture e disegni, alcuni mai esposti sinora.

Piccola, ma preziosa è l’esposizione dal titolo: ‘Boldini. Dal disegno al dipinto’, nei magnifici spazi del Castello Estense, aperta dal 28 aprile al 6 giugno e dedicata al tema della genesi del ritratto femminile. Le sale del Castello Estense ospitano anche - dal primo maggio al 29 agosto - la prima antologica del pittore ferrarese Giovanni Battista Crema nella sua città natale. La mostra, dal titolo Oltre il divisionismo, espone una selezione di opere in dialogo con importanti prestiti da musei e collezioni private e documenti inediti, provenienti dell’archivio degli eredi dell’artista.

Parma capitale italiana della cultura 2020/21

Ce n’è per tutti i gusti a Parma, capitale italiana della cultura fino alla fine del 2021. Dal 27 aprile al 30 maggio, a Palazzo Tarasconi, la mostra ‘Ligabue & Vitaloni. Dare voce alla natura’, dedicata ad Antonio Ligabue (1899-1965), presenta 83 dipinti e 4 sculture del geniale artista emiliano. Ha riaperto il 27 aprile anche il Complesso della Pilotta, con nuovi percorsi e due grandi mostre, una incentrata sull’Ottocento nell’arte e l’altra - prorogata fino al 25 luglio - che espone centinaia di creazioni del designer Piero Fornasetti. È di nuovo visitabile anche la Sala “Parma al tempo dei Farnese” della Galleria Nazionale, che ospita la collezione Farnese e l’opera del Parmigianino, “Ritratto di gentildonna”, meglio conosciuto come “La Schiava turca”. A pochi chilometri dalla città, la Fondazione Magnani-Rocca di Mamiano di Traversetolo ha riaperto nel segno di Amedeo Modigliani. ‘Modigliani, opere dal Museo de Grenoble’ è infatti il titolo della mostra allestita fino al 4 luglio, una piccola e preziosa esposizione in collaborazione col Musée de Grenoble, che espone alcune celebri opere di Modigliani, tra cui cinque ritratti a matita di personaggi della capitale francese degli anni Dieci, periodo in cui egli fu al centro della scena artistica.

Bologna città d’arte

Dopo i mesi bui dell’emergenza sanitaria, Bologna ha tutta l’aria di volersi riprendere lo scettro di città d’arte tra le più importanti del nostro Paese, aprendo diverse mostre in contemporanea e raddoppiando, così, la proposta espositiva. Dal 27 aprile, Palazzo Fava ha accesso i riflettori sulla mostra “Sfregi”, la prima antologica italiana dell’artista Nicola Samorì, nato a Forlì nel 1977. “Vittorio Corcos. Ritratti e Sogni” è il titolo della mostra che ha riaperto a Palazzo Pallavicini, con oltre 40 maestosi dipinti provenienti da collezioni pubbliche e private. La mostra ripercorre l’intera carriera artistica di Vittorio Matteo Corcos (Livorno, 1859 – Firenze, 1933), considerato uno degli interpreti più apprezzati dei sentimenti e dei costumi della Belle époque.

Al Mambo, Museo d'Arte Moderna di Bologna, si è aperta da pochi giorni la mostra dal titolo: “RE-COLLECTING. Morandi racconta. Tono e composizione nelle sue ultime nature morte”, incentrata sul tema al quale Giorgio Morandi ha maggiormente legato la sua fama: la natura morta. I 10 lavori in mostra appartengono tutti all’ultima stagione della ricerca artistica morandiana, che va dal secondo dopoguerra agli anni Sessanta.

Nell’ambito della kermesse Art City (prevista dal 7 al 9 maggio), il 27 aprile ha inaugurato a Palazzo Paltroni la mostra “141, un secolo di disegno in Italia”: cento anni di arte italiana attraverso opere su carta di 141 artisti, dalle Avanguardie storiche ai giorni nostri. Presenti, tra l’altro, disegni di Boccioni, De Chirico, Boetti, Kounellis, Ericailcane.

Infine, il Fai – Fondo ambiente italiano aprirà al pubblico Palazzo Caprara, sede della Prefettura bolognese. Il sontuoso edificio fu commissionato dal notaio Francesco Ercole Caprara nella seconda metà del Cinquecento. Si potranno visitare la Camera di Napoleone - che qui soggiornò - e la Stanza della Regina Josephine deLeuchtenberg di Svezia.

La Romagna fra mare ed entroterra

Tra gli stabilimenti balneari che si risvegliano, le lunghe spiagge dorate, le pinete costiere, le piste ciclabili che si addentrano in luoghi affascinanti e incontaminati, la riviera romagnola è il posto ideale in cui trascorrere un weekend all’insegna dell’attività fisica all’aperto e del contatto con la natura. Chi ama pedalare nella natura può avventurarsi lungo la ciclovia dei Gessi, che si addentra nel parco regionale della Vena del Gesso romagnola, attraverso un percorso non privo di difficoltà (900 metri di dislivello). Sicuramente più alla portata di tutti ‘Il circuito del Sangiovese’, un percorso semplice che, da Riccione, si inoltra tra i verdi vigneti ove si produce il famoso Sangiovese di Romagna Doc: d’obbligo una sosta per la degustazione in uno dei bar presenti lungo l’itinerario, nelle cittadine di Coriano e Mercatino Conca.

L’entroterra riminese custodisce inoltre dei borghi che sono autentici gioielli, come Santarcangelo di Romagna: oltre a conservare splendidi reperti del periodo medievale, il Comune ha dato i natali ad artisti e intellettuali, poeti e scrittori, ed è riuscito a mixare mirabilmente la tradizione con le spinte verso il futuro. Squisiti ristoranti aspettano i visitatori in ogni angolo del centro storico. In cima a tutto la Rocca malatestiana, fatta erigere nel lontano 1386, oggi residenza privata. A renderla ancor più suggestiva, la leggenda secondo la quale fu proprio nelle sue stanze che furono uccisi i due grandi amanti della storia, Paolo e Francesca, di cui Dante Alighieri ci narra nel V canto della sua Commedia. Ma non è finita qui: tra i borghi da non perdere ci sono anche Verucchio, San Leo, San Giovanni in Marignano, Montefiore Conca e Montegridolfo.

Chi ama le lunghe passeggiate al mare può optare per le spiagge di Rimini, Riccione e Cattolica o per quelle, più selvagge, di Marina di Ravenna e Marina Romea o, in alternativa, spingersi fino ai lidi di Comacchio, nel Ferrarese. Chi preferisce avere un piccolo assaggio della movida estiva della Riviera può sedersi ai tavolini (ben distanziati) dei ristoranti più noti di Cesenatico, Cervia e Milano Marittima e godersi un piatto a base di pesce, rigorosamente dell’Adriatico. Prima di mettersi in viaggio, è opportuno verificare orari di apertura e modalità di ingresso di tutte le destinazioni prescelte. Nei weekend, in particolare, la normativa anti-Covid impone a musei e luoghi della cultura la prenotazione entro il giorno prima della visita.