Aggressione ai capitreno in Emilia Romagna: "Noi, ostaggi delle baby gang"

Renato Di Giovanni: "Minacciati e aggrediti, a ogni turno prego per tornare a casa sano e salvo. Serve più polizia a bordo"

Rimini, 7 settembre 2022 - "All’inizio di ogni turno preghiamo per tornare a casa sani e salvi". Renato Di Giovanni, capotreno riminese di 39 anni in servizio dal 2004, ha perso il conto "di aggressioni, minacce e insulti subiti al lavoro". Solo negli ultimi giorni "nel Riminese, 2 colleghi sono stati aggrediti da passeggeri senza biglietto": uno venerdì a Viserba, un’altra domenica a Cattolica.

I controlli della Polfer alla stazione di Rimini (Petrangeli)
I controlli della Polfer alla stazione di Rimini (Petrangeli)

Da gennaio a giugno sono state già 35 le aggressioni subite dai capitreno in Emilia Romagna (nel 2019 erano state 18 in un anno intero...) e la situazione non va meglio nel resto d’Italia. Per questo i sindacati dei trasporti hanno organizzato per venerdì uno sciopero nazionale delle ferrovie di 8 ore, al quale aderiranno anche altre sigle, tra cui il Siulp (il sindacato autonomo di polizia).

Capotreno picchiato da passeggero senza biglietto a Rimini - Capitreno Emilia Romagna, insulti e botte: arrivano body-cam e guardie giurate

Lo sciopero arriva dopo l’escalation di aggressioni sui treni: servirà?

"Serve ad accendere i riflettori su quella che è diventata una vera emergenza – dice Di Giovanni, delegato Cisl – A chi non ci crede, lo inviterei a venire con me sui treni un paio di giorni".

L’hanno mai picchiata mentre era in servizio?

"No, ancora le mani non me le hanno messe addosso. Ma sono stato bersagliato da aggressioni verbali e minacce, e non solo da chi non aveva il biglietto. La situazione è peggiorata da quando è iniziata la pandemia. Con le restrizioni anti-Covid sono aumentati gli episodi violenza e la litigiosità dei passeggeri".

Per via dell’obbligo della mascherina?

"Sì. È una lotta continua con chi rifiuta di indossarla. Ma sui treni da e per Rimini e Riccione abbiamo un altro grosso problema".

Quale?

"Le baby gang. Questi ragazzini sono quasi sempre senza biglietto e quando salgono hanno già bevuto parecchio. Ti insultano, ti sfidano, ti minacciano. È un incubo.Tante volte ho fatto intervenire le forze dell’ordine. Ma anche la Polizia ferroviaria e i carabinieri non riescono ad arrivare sempre dappertutto. Servirebbero più divise specie su certi treni che viaggiano con 1.500 persone, visto che a bordo ci siamo solo io e il macchinista".

Si era parlato di aumentare il personale a bordo e arruolare le guardie giurate sui treni...

"Qualcosa è stato fatto. In certe zone, compresa Rimini, su alcuni treni siamo affiancati da una delle squadre di protezione di Trenitalia. Sono composte da 3 o 4 colleghi, formati per revenire aggressioni e litigi a bordo. Ma ripeto: è fondamentale avere più forze di polizia a disposizione, per la nostra sicurezza e per quella dei passeggeri".