Autisti in fuga dai bus dell'Emilia Romagna: salari bassi, orari folli, aggressioni

Da Piacenza a Rimini il servizio pubblico è garantito da oltre tremila persone, ma il ricambio è difficile. A volte è dura coprire tutte le corse. Cosenza (Cisl): "Tre su dieci mollano subito, problema serio". Paolillo (Tper). "Pronte assunzioni"

Bologna, 13 novembre 2022 - Veloci come meteore, "il 30% degli autisti abbandona il proprio posto di lavoro durante i primi sei mesi. O, altrimenti, non finisce nemmeno il corso". Alla base però non c’è un fenomeno fisico, ma "stipendi troppo bassi e turni troppo lunghi – spiega Aldo Cosenza, segretario generale della Fit Cisl Emilia-Romagna – che rendono questo mestiere sempre meno appetibile. Dalle numerose aggressioni, verbali e non, fino alle molteplici responsabilità che non vedono un tornaconto nella paga finale. Chi è assunto a tempo indeterminato ha uno stipendio che si aggira intorno ai 1300 euro netti, e chi è in apprendistato a poco più di mille".

Il commento Perché gli autisti fuggono dai bus - di Massimo Pandolfi

Un bus a Bologna
Un bus a Bologna

Cifre, queste, che non aiutano di certo coloro che da un’altra regione si trasferiscono in Emilia-Romagna per mettersi al volante, dovendo fare i conti con il caro-vita e gli affitti. Ma anche i giovani che vogliono provare a intraprendere questa carriera e temono di dover fare lo slalom tra ben più di un ostacolo: anche per questo, tra gli obiettivi del patto per il tpl 2022-2024 "è previsto un tavolo regionale di monitoraggio, composto dalla Regione e dagli altri soggetti firmatari, sindacato compreso quale sede di confronto e di gestione delle problematiche inerenti al settore".

L’esodo fa dunque suonare i primi campanelli d’allarme, dove la cosiddetta "fuga degli autisti" sta già scoprendo le prime preoccupazioni: la situazione, a oggi, "è comunque sotto controllo – assicura Roberto Prada, presidente Tep, che conta 405 autisti (full time equivalent) – seppur vediamo la burrasca da lontano, osservando ciò che accade in altre regioni. Anni fa si presentavano in oltre duecento persone alle selezioni, oggi si aggirano invece intorno ai sessanta e qualcuno abbandona ancor prima di iniziare. Fortunatamente siamo ancora in linea con il 2020, quando ne contavamo 411, ma è giusto intervenire come già abbiamo fatto in passato con i finanziamenti per la patente e i cqc. Ora vogliamo allargare le proposte con azioni pensate a monte: stiamo infatti ragionando anche su prezzi convenzionati per gli alloggi al fine di aiutare chi si trasferisce nel nostro territorio".

Fotografia simile anche per ciò che riguarda Tper, dove lavorano 1471 autisti: nel 2022 sono state assunte 140 persone, mentre nel 2019 le assunzioni sono state 122. Durante la pandemia, nel 2020 e nel 2021, rispettivamente 52 e 69. "Normalmente contavamo sessanta uscite l’anno, ora circa settanta, una decina in più – precisa il presidente Paolo Paolillo -. In quest’ultimo periodo c’è maggior difficoltà a selezionare gli autisti, dovuto anche al fatto che molte aziende al sud hanno potenziato i servizi e chi veniva a lavorare qui, adesso, cerca lavoro nella propria città. A ogni modo abbiamo già introdotto diverse misure con percorsi formativi importanti e aumentando la frequenza delle selezioni". A gennaio verranno infatti assunti ulteriori nuovi conducenti: si stimano 25-30 unità.

Passando a Seta, invece, si contano circa 800 autisti su un organico totale di 1.040 dipendenti, distribuiti nelle tre province servite (Modena, Reggio Emilia, Piacenza) e che ha già predisposto da alcuni anni un percorso di valorizzazione e fidelizzazione del personale. Come l’assunzione esclusivamente con contratto di lavoro a tempo indeterminato, l’anticipazione di due anni dell’aumento retributivo per progressione di carriera previsto dal Ccnl e molto altro ancora. Anche Start, inoltre, propone la sua ricetta per contrastare la diaspora dei conducenti. L’azienda, che opera in Romagna, conta 700 autisti: nell’ultimo quadriennio, mediamente, si sono registrate 46 cessazioni lavorative all’anno, con un indice di turnover pari al 6,67%. Per far fronte concretamente alle mille difficoltà Start Romagna ha attivato, lo scorso anno, il progetto Scuderia Start, un’academy deputata alla formazione interna di autisti, azzerando quasi completamente i costi richiesti per il conseguimento delle patenti.