Caldo record in Emilia Romagna: quando finisce? Cattive notizie

Mercoledì 20 Bologna è tra le città da bollino rosso. Agricoltura in ginocchio: anche la dimensione delle pere è dimezzata dalla siccità

Bologna, 18 luglio 2022 - Colonnina di mercurio sempre più su, notti tropicali, caldo torrido e persistente, piogge invisibili all'orizzonte. È cominciata ancora all'insegna della canicola africana la terza settimana di luglio, e purtroppo le previsioni meteo non sono in grado di intravedere una data di fine, almeno per il momento. C'è chi parla del 27 luglio (almeno al Nord Italia) e chi si spinge addirittura fino ai primi giorni di agosto. La morsa del caldo sta stringendo l'Emilia Romagna come le regioni vicine, a cominciare dalla Toscana.

Caldo a Bologna, arrivano i 40 gradi: primi malori in Pronto soccorso - Siccità a Ravenna: stop al traghetto per Argenta

Caldo record in Emilia Romagna; non c'è tregua
Caldo record in Emilia Romagna; non c'è tregua

Leggi anche: Siccità, il fiume Po in negativo di quasi tre metri

Le previsioni meteo per martedì 19 luglio

C'è ben poco da essere ottimisti, insomma. Ma andiamo con ordine e vediamo cosa ci attende nei prossimi giorni in Emilia Romagna, secondo i meteorologi di Arpae (Agenzia regionale per la prevenzione, l'energia e l'ambiente).  Per domani, martedì 19 luglio, le temperature sono previste in lieve aumento, comprese tra i 22 e i 25 gradi nei valori minimi e 30 e 36 gradi in quelli massimi.

Le previsioni di mercoledì 20 luglio

Scenario ancora peggiore mercoledì 20 luglio: le temperature saranno in ulteriore aumento, con minime tra 23 e 26 gradi e massime tra 32 e 37 gradi, con punte di 38 gradi. La previsione di disagio bioclimatico, formulata dagli esperti meteo di Arpae, indica per mercoledì 20 le province di Piacenza, Parma, Reggio Emilia, Modena e Ferrara come quelle più soggette a rischio calore, con un livello di attenzione di color arancione (intermedio). Una condizione che interesserà anche Ravenna e Rimini, ma limitatamente alle aree urbane.

Caldo: Bologna da bollino rosso

Il ministero della Salute, dal canto suo, assegna a Bologna il bollino rosso (elevato rischio calore) per l'intera giornata di mercoledì 20. Il capoluogo felsineo è in buona compagnia: saranno nove, infatti, le città 'in rosso' nella giornata di mercoledì (Bolzano, Brescia, Bologna, Firenze, Latina, Perugia, Genova, Rieti e Roma).  Nessun cambiamento almeno fino a domenica 24: secondo il bollettino di Arpae, "il periodo sarà caratterizzato da un promontorio di alta pressione subtropicale, con tempo stabile e temperature che raggiungeranno valori massimi anche di 40 gradi".

Siccità in tutta Europa

Il 46% del territorio dell'Unione europea è esposto a livelli di attenzione a causa della siccità, l'11% ha già dichiarato lo stato di allerta. Questi i dati resi disponibili dall'Osservatorio europeo sulla siccità, che ha pubblicato il report relativo a luglio 2022. L'Italia è tra i Paesi europei più colpiti sulla resa dei raccolti di cereali e altre colture assieme a Francia, Portogallo, Romania e Spagna. Inoltre - si sottolinea nel rapporto - Piemonte, Lombardia, Veneto, Emilia Romagna e Friuli Venezia Giulia hanno già dichiarato lo stato d'emergenza anche a causa della grave siccità del bacino del Po. Infine, nel nostro Paese - oltre alla riduzione sensibile della resa agricola - la siccità ha provocato una diminuzione dell'energia prodotta da centrali idroelettriche: rispetto alla media calcolata tra il 2015 e il 2021, a luglio 2022 sono stati prodotti 5039 Gigawatt-ora (GVh) in meno.

I danni all'agricoltura: frutta più piccola

È iniziata la raccolta delle pere e in Emilia si fanno i primi bilanci, che si confermano amari. O meglio, piccoli. "I frutticoltori stanno raccogliendo varietà estive come la Carmen - spiega Alberto Notari, presidente di Cia-Agricoltori Italiani Emila Centro, che unisce i produttori delle province di Modena a Bologna- e da un primo sondaggio questa cultivar è sottomisura per il 50%". Per questa pera e per altre varietà, come l'Abate, sembra che non manchi la quantità. A fare la differenza è "il caldo torrido e persistente che, nonostante l'irrigazione, blocca l'accrescimento dei frutti", segnalano gli agricoltori aggiungendo che se l'ondata di calore si protrarrà la situazione peggiorerà ancora. "Se a rischio sono le colture estensive come mais e sorgo a causa della siccità, peraltro in molti casi già collassati, anche i Consorzi di bonifica, pur con l'impegno nel cercare di soddisfare le esigenze idriche, hanno adottato le turnazioni perché il Po è ai minimi storici", in un contesto in cui i prezzi di "mezzi tecnici ed energetici" sono "quasi triplicati", conclude Notari.