Turismo, in Riviera avanza il caro-spiagge

Bagnini, albergatori e ristoratori verso l’estate: "Aumenta tutto, dovremo rivedere i nostro listini prezzi"

La riviera romagnola rischia di avere un aumento dei prezzi

La riviera romagnola rischia di avere un aumento dei prezzi

Rimini, 10 marzo 2022 - In spiaggia le ruspe stanno allungando l’arenile. I lungomari si rifanno il look e le grandi Fiere, a partire dal Sigep, sono tornate a Rimini facendo venire il sorriso agli albergatori. Persino i cicloturisti stranieri stanno pedalando sulle strade romagnole. "Dalle premesse sarebbe potuta essere una grande stagione che ci avrebbe fatto dimenticare il Covid" si è lasciato scappare Antonio Carasso presidente di Promozione alberghiera a Rimini. Ma guerra e inflazione dicono altro per il comparto turistico. Quale sia il problema lo si capisce al tavolo del ristorante. Basta chiedere uno spaghetto all’astice che il cameriere sgrana gli occhi. "I prezzi sono aumentati, l’astice costa 10 euro l’etto. Glielo dico per trasparenza" ci si sente rispondere in un ristorante della zona portuale di Riccione. Tutto costa di più, a partire dai carburanti, dal gas, dall’energia elettrica. Aumenti che si stanno ripercuotendo un po’ ovunque.

Prima dello scoppio del conflitto in Ucraina, Cristiano Quadrelli, amministratore di Ipernet società che gestisce servizi web per le strutture alberghiere (circa 400 tra Cattolica e il ravennate) aveva constatato come i prezzi del soggiorno alberghiero per il mese di luglio fossero più alti del 20% rispetto all’estate del 2021. Era l’effetto del caro energia e della voglia di vacanza che aveva aumentato le richieste. Nelle ultime settimane la voglia di starsene al mare si è un po’ affievolita per i venti di guerra che soffiano fin sulle intenzioni dei turisti. E il conflitto sta facendo aumentare i prezzi energetici già ai massimi dagli anni Novanta a questa parte.

"Nei ristoranti gli aumenti saranno impossibili da evitare – ci racconta Gaetano Callà, presidente della Fipe riminese -. Non farli significherebbe lavorare in rimessa. Gli aumenti delle bollette energetiche e delle materie prime sono paurosi. Cresce tutto persino la pasta. Se prima la pagavi un euro al chilo ora costa due". Alcuni ristoratori si sono trovati bollette energetiche di 4.230 euro al mese quando nello steso periodo di un anno fa avevano pagato 1.700. Altri hanno già ritoccato il costo del coperto, del pane, e alcuni rivisto nel menù il prezzo di alcuni piatti del 10%. Ci sono bar dove il caffè è arrivato a costare 1,30 euro.

Anche i bagnini hanno messo le mani avanti. "E’ certo che per quella che è l’inflazione, un aumento dei prezzi potrà comportarlo" ammette Diego Casadei presidente regionale del sindacato Oasi Emilia Romagna. Altri colleghi fanno già di conto. "Tutto il materiale di spiaggia è aumentato tra il 30 e il 40 per cento. Non saranno gli aumenti che applicheremo noi, però..." lascia intendere Giorgio Mussoni, presidente del bagnini di Rimini nord, lettino e ombrellone costeranno di più. Federconsumatori è già corsa ai ripari chiedendo ai Comuni di ampliare le aree di spiaggia libera: "Andare al mare deve essere un diritto e non un privilegio". Per l’associazione dei consumatori, i rincari in corso porteranno ogni famiglia a spendere 2.354 euro in più nel 2022, con buona pace dei soldi accantonati per la vacanza.