Contagi covid Emilia Romagna oggi, il bollettino del 19 luglio 2022. 5.379 nuovi casi

I morti salgono oggi a 22, quasi 82 mila i casi attivi. Diminuiscono i ricoveri nelle terapie intensive, aumentano negli altri reparti

Bologna, 19 luglio 2022 - Dopo che ieri l'Emilia Romagna è stata la regione con più nuovi casi in Italia e ha superato di un punto percentuale il livello nazionale dell'occupazione ospedaliera, il bollettino di oggi registra 5.379 nuovi contagi, rispetto ai 4.175 di ieri, dall'analisi di 29.983 tamponi, sia antigenici che molecolari. Il tasso di positività è sceso al 17,9% dal 39,4% di ieri.

Le vittime sono oggi 22, contro le 11 di ieri, ma il dato comprende anche alcuni morti dei giorni scorsi. 

I pazienti emiliano romagnoli attualmente ricoverati nelle terapie intensive sono 46 (-6 rispetto a ieri, -11,5%), l’età media è di 58,5 anni, mentre quelli curati negli altri reparti Covid sono 1.679 (+81 rispetto a ieri, +5,1%), età media 75,6 anni.

I casi attivi di infezione, cioè i malati effettivi, sono 81.957 (-31). Di questi, le persone in isolamento a casa, ovvero quelle con sintomi lievi o prive di sintomi, sono complessivamente 80.232 (-106), il 97,9% del totale dei casi attivi.

Le persone guarite sono 5.388 in più rispetto a ieri e raggiungono quota 1.599.873.

Bollettino Italia 19 luglio 2022

Si conferma in calo, dopo aver probabilmente scavallato il picco la scorsa settimana, la curva epidemica in Italia. Oggi sono 120.683 i nuovi casi Covid contro i 31.204 di ieri ma soprattutto contro i 142.967 di martedì scorso.

I tamponi effettuati sono 519.284 (ieri 135.642) con un tasso di positività che sale leggermente dal 23% al 23,2%.

I decessi delle ultime 24 ore sono 176 (ieri 112) per un totale di 170.213 vittime dall'inizio della pandemia.

In calo le terapie intensive, 4 in meno (ieri +14): in tutto sono 413 con 50 ingressi del giorno. Continua a crescere invece il numero dei ricoveri ordinari: sono 127 in più (ieri +272) per un totale di 10.975.

Contagi oggi in Emilia Romagna

Dall’inizio dell’epidemia da Coronavirus, in Emilia-Romagna si sono registrati 1.699.123 casi di positività, 5.379 in più rispetto a ieri, su un totale di 29.983 tamponi eseguiti nelle ultime 24 ore, di cui 10.281 molecolari e 19.702 test antigenici rapidi. Complessivamente, la percentuale dei nuovi positivi sul numero di tamponi fatti è del 17,9%. L’età media dei nuovi positivi di oggi è di 49,2 anni.

La situazione dei contagi nelle province vede Bologna con 1.445 nuovi casi (su un totale dall’inizio dell’epidemia di 352.304) seguita da Modena (901 su 260.940); poi Rimini (588 su 160.361), Ravenna (481 su 159.613); quindi Reggio Emilia (342 su 191.200), Piacenza (341 su 86.225), Cesena (336 su 95.123), Parma (285 su 142.175), Forlì (277 su 78.858), Ferrara (218 su 119.029) e, infine il Circondario Imolese con 165 nuovi casi di positività su un totale da inizio pandemia di 53.295.

Morti covid in Emilia Romagna del 19 luglio 

Il bollettino di oggi registra 22 morti collegati al Covid, alcuni dei giorni scorsi: 3 in provincia di Parma (due donne di 94 e 98 anni, un uomo di 88 anni), 5 in provincia di Reggio Emilia (due donne, una di 81 anni il cui decesso è stato registrato dall’Ausl di Parma e una di 85 anni, tre uomini di 81, 87 e 95 anni), 7 in provincia di Bologna (tre donne di 75, 84 e 88 anni, quattro uomini di 58, 77, 88 e 93 anni), 3 a Imola (una donna di 81 anni e due uomini di 84 e 87 anni), 3 in provincia di Ferrara (una donna di 89 anni e due uomini entrambi di 87 anni), 1 in provincia di Forlì-Cesena (una donna di 91 anni nel Forlivese). Non si registrano decessi nelle province di Piacenza, Modena, Ravenna e Rimini.

In totale, dall’inizio dell’epidemia i decessi in regione sono stati 17.293.

I dati Agenas

Oggi sono stati pubblicati i dati del 18 luglio dell'Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali: la percentuale di posti di area non critica occupati da pazienti con Covid-19 sale di un punto percentuale nell'arco di 24 ore in Italia, raggiungendo il 17%. E' cresciuta anche in Emilia Romagna, dove è al 18%. Ad aumentare di un punto è anche la percentuale di terapie intensive occupate, che sale al 5%; è aumentata anche nella nostra regione, dove è al 6%. 

Variante Covid Centaurus: sintomi e conseguenze

I dati del bollettino di oggi 19 luglio 2022
I dati del bollettino di oggi 19 luglio 2022

Covid, Oms Europa: "Bisogna rilanciare gli sforzi di mitigazione"

"A più di 2 anni dall'inizio della pandemia, siamo tutti consapevoli degli strumenti di cui disponiamo per proteggerci, valutare il nostro livello di rischio e adottare le misure necessarie per proteggere gli altri in caso di infezione Covid".

"Prendete le vostre decisioni in maniera informata. Solo perché una mascherina non è obbligatoria, non significa che sia vietata". E' l'appello lanciato da Hans Kluge, direttore dell'Ufficio regionale dell'Organizzazione mondiale della sanità (Oms) per l'Europa, che si rivolge alle persone che vivono nella regione, ma anche ai Paesi, invitandoli a "rilanciare gli sforzi di mitigazione" dell'epidemia e "ad essere pronti a rispondere a un onere crescente sui propri sistemi sanitari".

"Le mascherine andranno rimesse al chiuso e sui mezzi pubblici"

E una delle indicazioni riguarda proprio le mascherine che andranno rimesse "al chiuso e sui mezzi pubblici". L'Oms Europa propone "l'applicazione coerente di 5 stabilizzatori della pandemia", sottolineando come questa "continuerà a essere fondamentale per proteggere le persone questo autunno e inverno". Al primo posto c'è il vaccino anti-Covid.

L'agenzia Onu per la salute chiede che venga aumentata la copertura nella popolazione generale. E poi l'indicazione sul secondo booster è che venga "somministrato alle persone immunocompromesse di età dai 5 anni in su e ai loro contatti stretti". Va voi valutata la "possibilità di offrire una seconda dose di richiamo a specifici gruppi a rischio, almeno 3 mesi dopo l'ultima dose".

Arriva dopo questi due punti il capitolo mascherine. Per l'Oms Europa andrà "promosso l'uso della mascherina al chiuso e sui mezzi pubblici". Quanto punto: ventilare gli spazi pubblici e affollati (come scuole, uffici e trasporti pubblici). E infine il quinto: applicare rigorosi protocolli terapeutici per chi è a rischio di malattia grave. 

Questi 5 punti fondamentali, elementi stabilizzatori come li definisce appunto l'Oms Europa, dovrebbero essere sostenuti, fra le altre cose, dal rafforzamento delle capacità di laboratorio per garantire il rilevamento diagnostico rapido e affidabile di Sars-CoV-2 e il tracciamento delle varianti, integrato dall'uso continuo da parte della popolazione di test rapidi.

"Agire ora per prepararsi ai prossimi mesi"

In questo stesso periodo dell'anno scorso, ricorda Kluge, "parlavo di una nuova ondata di Covid che stava dilagando in tutta la regione guidata dalla variante Delta, tra la revoca delle restrizioni e l'aumento della mescolanza sociale. Ora è del tutto chiaro che ci troviamo in una situazione simile a quella dell'estate scorsa. Solo che questa volta l'ondata di  Covid-19 in corso è spinta da sottolignaggi della variante Omicron, in particolare BA.2 e BA.5", Omicron 2 e 5, e "ogni sottovariante dominante mostra chiari vantaggi di trasmissione rispetto alle precedentemente circolanti".  

"Ripeto: il mio messaggio ai Governi e alle autorità sanitarie è di agire ora per prepararsi ai prossimi mesi - invita Kluge - Se le autorità sanitarie agiscono ora, possono aiutare a ridurre le interruzioni per la società, le assenze degli operatori e i sistemi sanitari sovraccarichi, le imprese in difficoltà e il caos dei viaggi". Occorre, conclude, "continuare ad adattarsi nella risposta collettiva al virus e a qualsiasi futura variante preoccupante, e fare il possibile per proteggere chi è più a rischio. Significa continuare a monitorare e tracciare l'evoluzione di Sars-CoV-2, che rimane un virus altamente imprevedibile. Eppure la maggior parte dei Paesi della regione europea ha interrotto o notevolmente ridotto la sorveglianza, creando un pericoloso punto cieco. Esorto pertanto tutti i Paesi" a invertire la rotta. "La conoscenza è stata e rimane uno strumento vitale. Non buttiamolo via".