LUCIA GENTILI
Emilia Romagna

Così ti riciclo i rifiuti. Patto Macron-Eso Recycling

L’azienda bolognese fa un accordo nelle Marche: nascono nuovi pannelli ambientali

l direttore di Eso Recycling Andrea Palombo, Antonio Dalle Fabbriche e Andrea Mundici di Macron

l direttore di Eso Recycling Andrea Palombo, Antonio Dalle Fabbriche e Andrea Mundici di Macron

Il lieto fine dei rifiuti. Macron, azienda bolognese leader nel settore dell’abbigliamento sportivo ad alte prestazioni, e Eso Recycling Società Benefit -che si occupa di trattamento e rigenerazione di rifiuti sportivi, dispositivi di protezione individuale e scarti provenienti dal mondo della moda nell’impianto "Amato Cannara" a Tolentino, nel Maceratese- insieme. Hanno stretto una partnership per un progetto di economia circolare: i prodotti Macron in poliestere, altrimenti destinati al macero, vengono consegnati nello stabilimento tolentinate. Qui, attraverso tecnologie avanzate, sono trasformati e trattati per rinascere in forma di nuovo prodotto. Nello specifico, i materiali Macron daranno vita a pannelli fonoassorbenti, trovando applicazione in vari settori, dall’edilizia agli ambienti di lavoro, migliorando il comfort acustico e riducendo l’impatto ambientale.

"Stiamo investendo in maniera decisa nella ricerca per migliorare i processi e favorire una maggiore sostenibilità – dichiara Antonio Dalle Fabbriche, head of quality control e R&D (responsabile del controllo qualità e ricerca e sviluppo) di Macron –. Questa collaborazione rappresenta un passo importante in questo percorso di responsabilità. Con Eso Recycling condividiamo valori che consentono di fare impresa in modo etico e solidale. I nostri capi si trasformano in un prodotto nuovo ad alto valore aggiunto che contribuisce al benessere delle persone". "Siamo felici della collaborazione con Macron, un partner di grande prestigio che ha saputo cogliere appieno il valore del nostro progetto di avvio al riciclo di materiale sportivo a fine vita – aggiunge l’amministratore delegato di Eso Recycling Nicolas Meletiou -. Questa sinergia rappresenta un passo concreto verso un futuro più sostenibile".

Non solo. Scarpe da ginnastica, sneakers, copertoni e camere d’aria di biciclette, palline da tennis e padel nell’azienda tolentinate vengono raccolte e riciclate per essere trasformate in pavimentazioni antitrauma di parchi giochi e piste di atletica. Ma anche Dpi, caschi, guanti, tute e scarpe da lavoro. O scarti di lavorazione nella moda, tessuti inutilizzati, vecchi campionari, prodotti invenduti. Una realtà che punta all’inclusione sociale e alla sostenibilità ambientale e conta dodici dipendenti, di cui quattro assunti a inizio 2025. "Procederemo con almeno altre tre assunzioni entro l’anno", spiega il direttore di Eso Recycling Andrea Palombo. Tra gli obiettivi, l’espansione: costruire altri nove impianti sul territorio nazionale entro il 2028. In Italia ad oggi i "Giardini di Betty", progetto che prevede la creazione o la riqualificazione di parchi giochi realizzati con la pavimentazione antitrauma generata appunto dal processo di riciclo di scarpe sportive esauste, palline da tennis, pneumatici di bici ecc., sono 29. Altrettanti vedranno la luce nel corso dell’anno.