Covid 24 luglio 2022 in Emilia Romagna, il bollettino di oggi: 4.432 contagi

Un decesso, oltre tremila casi attivi in meno di ieri. Ricoveri stabili, ma restano sopra alla media nazionale

Bologna, 24 luglio 2022 - Una frenata, lenta ma costante che testimonia come questa ennesima ondata di covid abbia finalmente superato il suo picco. Ennesima ondata, sì, ma la prima in estate. Sono 4.432 i nuovi contagi di oggi contro i 5.166 registrati ieri (venerdì 5.999). Il tasso di positività dei tamponi resta molto alto (29,5%): complice il fatto che nei fine settimana vengono processati meno tamponi (ieri 15.020). I dati di oggi registrano inoltre una vittima.

I bollettini in Veneto - Marche - Italia

Il bollettino covid di oggi, 24 luglio 2022, in Emilia Romagna
Il bollettino covid di oggi, 24 luglio 2022, in Emilia Romagna

I ricoveri

Nei reparti di area medica della regione ci sono 1.753 (+10) pazienti positivi. Nelle terapie intensive, invece, sono 47 (-3 rispetto a ieri, -6%), l’età media è di 60,7 anni, così distribuiti: 1 a Piacenza (+1 rispetto a ieri); 3 a Parma (+1); 3 a Reggio Emilia (invariato); 3 a Modena (-1); 12 a Bologna (-1); 4 a Imola (invariato); 3 a Ferrara (invariato); 5 a Ravenna (-1); 3 a Forlì (invariato); 4 a Cesena (invariato); 6 a Rimini (-2).

L'Emilia Romagna però resta sopra alla media nazione dei ricoveri di pazienti positivi sia nelle terapie intensive (la nostra regione è al 6%, la media italiana al 4%) sia nei reparti di area medica (19% contro il 17% della media nazionale). Sono numeri che rendono comunque l'idea dell'imponenza della ondata che ha investito l'Emilia Romagna così come tutto il Paese. Per farsene una idea, basti raffrontare con i dati del 23 luglio 2021: i ricoveri covid nelle terapie intensive emiliano romagnole erano appena l'1% e nei reparti di area medica solo il 2% dei malati era positivo. Ieri i nuovi contagi sono stati 5.166.

Il bollettino covid di oggi in Emilia Romagna

Sono dunque 4.432 i nuovi casi di coronavirus registrati oggi nella nostra regione con un'età media di 49,9 anni. I casi attivi, cioè i malati effettivi, sono 76.050 (-3.125). Di questi, le persone in isolamento a casa, ovvero quelle con sintomi che non richiedono cure ospedaliere, sono complessivamente 74.250 (-3.132), il 97,6% del totale dei casi attivi. Le persone complessivamente guarite sono 7.556 in più rispetto a ieri e raggiungono quota 1.635.291.

Una vittima

Oggi viene comunicata una sola vittima: una donna, di 83 anni, residente in provincia di Parma.

La mappa del contagio

E' Modena la provincvia con il maggior numero di nuovi casi (604) seguita da Bologna (593) a cui vanno però aggiunti i 148 casi del Circondario Imolese; poi Reggio Emilia (566) e Ravenna (513). Quindi Parma (435) e Ferrara (429); poi Rimini (383) e Cesena (331). Seguono Piacenza (218) e Forlì (212).

Il bollettino covid in Italia

Scende anche a livello italiano la curva epidemica in Italia. Oggi sono 51.208 i nuovi casi Covid, contro i 68.170 di ieri ma soprattutto i 67.817 di domenica scorsa. I tamponi effettuati sono 262.032 (ieri 350.630) con un tasso di positività che sale leggermente dal 19,4% al 19,5%.

I decessi delle ultime 24 ore sono 77 (ieri 116) per un totale di 170.875 vittime dall'inizio della pandemia. In lieve calo le terapie intensive, 3 in meno (ieri +3): in tutto sono 405 con 28 ingressi del giorno. In aumento, invece, il numero dei ricoveri ordinari: sono 68 in meno (ieri -87), per un totale di 10.925. E' quanto emerge dal bollettino quotidiano del ministero della Salute

Gli antivirali, pochi e male usati

Nonostante l'ondata, èstato utilizzato finora solo il 10% dei 600.000 cicli di farmaci antivirali acquistati in Italia per la terapia anti-Covid-19 e quelli non prescritti scadranno entro l'anno. "Eppure sarebbe davvero utile se venissero prescritti in questa fase dell'epidemia, nella quale c'è convivenza con il virus e tutto è aperto senza limiti, i ricoveri sono in lieve risalita e il numero dei decessi torna a essere in aumento", spiega all'Ansa il virologo Francesco Broccolo, dell'Università di Milano Bicocca. "Il problema - secondo il virologo - è che questi farmaci vanno somministrati entro 5 giorni dalla comparsa dei sintomi e sono indicati per trattare le forme lievi e moderate".

Invece accade spesso che "i medici di base tendano a prescriverli quando i sintomi sono gravi" e "negli ospedali la somministrazione è molto bassa perché i pazienti arrivano di solito dopo i 5 giorni dalla comparsa dei sintomi". L'ideale, ha osservato, "sarebbe che il medico di base prescrivesse questi farmaci in base al rischio che alcune categorie di pazienti possano sviluppare forme gravi di Covid-19, come anziani over 80, giovani obesi o fragili che hanno patologie già gravi".

Di fatto, ha aggiunto, i medici di famiglia sono poco informati e questo perché le aziende farmaceutiche, che si occupano della formazione sui farmaci, devono rispettare il regolamento secondo il quale farmaci autorizzati in maniera non definitiva all'immissione in commercio non possono essere accompagnati da corsi di formazione. Una delle preoccupazioni dei medici, ha detto ancora Broccolo, "è il timore delle interazioni degli antivirali con altri farmaci, come quelli anticolesterolo (che possono essere sospesi senza problemi nei 5 giorni del trattamento con gli antivirali) o quelli contro le aritmie (i cosiddetti antiaritmici), che richiedono un sottodosaggio dell'antivirale".

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