Covid, Bonaccini: "Lockdown per i non vaccinati come l'Austria? Discutiamone"

Il governatore dell'Emilia Romagna ospite a 'Mattino 5': "Non so più cosa debba succedere per convincere le persone a vaccinarsi. Basta andare nei paesi dell'est dove la situazione è tragica"

Stefano Bonaccini a Mattino 5 parla di vaccinazioni e lockdown

Stefano Bonaccini a Mattino 5 parla di vaccinazioni e lockdown

Bologna, 15 novembre 2021 - "Un lockdown alla austriaca, solo per i non vaccinati, se la situazione peggiorerà? Non lo so, dovremo discuterne". Così il presidente dell'Emilia Romagna Stefano Bonaccini oggi a Mattino 5. "Intanto - risponde il governatore - penso che la prima cosa da fare sia proseguire sulle vaccinazioni. L'Italia, che veniva un po' presa in giro all'inizio di quest'anno oggi è un esempio a livello internazionale per numero di vaccinati".

Per il governatore è su quel fronte che bisogna insistere. "Non so più cosa debba succedere per convincere le persone a vaccinarsi. Basta andare nei paesi dell'est dove la situazione è tragica", dice ancora Bonaccini.

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Gli ospedali reggono

L'Emilia Romagna è ancora a distanza di sicurezza dalla zona gialla, sottolinea Bonaccini. "Stiamo reggendo ancora bene sul fronte ospedaliero unicamente perché tante persone si vaccinano", ha detto ricordando la vicinanza del traguardo del 90% degli emiliano-romagnoli vaccinati con una dose dell'88% con due. Negli ultimi 10 giorni, ricorda il governatore "abbiamo ricoverato nei reparti Covid un centinaio di persone in più, ma siamo ancora al 4% di occupazione nelle terapie intensive e al 5% nei reparti Covid, ben lontani dal 10% e dal 15% che è la soglia per evitare la zona gialla".

Nelle terapia intensive, inoltre, "sono quasi esclusivamente non vaccinati, ma da mesi. Oggi abbiamo una quarantina di ricoverati in terapia intensiva, un anno fa avevamo più di quattro volte i contagiati e più di quattro volte i ricoverati". Nei reparti Covid "oggi siamo a 400 circa, eravamo sopra i 4.000. Viene ricoverato anche qualcuno che è vaccinato da più di sei mesi, ma tra i casi gravi sono quasi esclusivamente persone non vaccinate". Da inizio dicembre si attende un vero e proprio scatto sulle terze dosi di vaccino anti-Covid, con ampliamento fino ai 40enni. "Noi stiamo attrezzandoci - informa Bonaccini - per avere un hub vaccinale in ogni provincia, coinvolgendo medici di medicina generale e farmacie. Bisogna accelerare perché le terze dosi sono utili".

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"Il Governo dia risorse alle regioni"

Alla luce degli sforzi compiuti dalle Regioni nella lotta al Coronavirus e in vista di una terza dose di vaccino generalizzata, "occorre che il Governo, cui faccio un appello molto semplice, comprenda che abbiamo bisogno delle risorse che abbiamo speso. Non è che siamo andati in vacanza: è da quasi due anni che stiamo combattendo contro una pandemia mondiale, non un raffreddore o un'influenza", ha detto ancora il presidente dell'Emilia Romagna. "Il Governo - ha argomentato - bisogna che per quest'anno ci riconosca il pay-back e oltre un miliardo di euro come la Conferenza delle regioni e delle Province autonome, in maniera unitaria ha chiesto. E per il prossimo anno non basteranno due miliardi di euro perché solo per il costo di aumento dell'energia e l'aumento contrattuale, sacrosanto, per i professionisti, noi avremo quasi il doppio di spese rispetto a quello che riceveremo in più. Quindi - ha concluso - bisogna che si comprenda che le Regioni, che sono impegnate in una battaglia epocale insieme allo Stato, ricevano le risorse, mica in più, ma per le spese che abbiamo sostenuto e che stiamo sostenendo".