Covid in Romagna: "Contagi alti, così l’immunità aumenta"

Angelini (Sanità pubblica): "Non è però di quella ’di gregge’, che non ci sarà mai. La curva per ora non cresce, gli ospedali reggono, ma con grande sforzo"

Cesena, 21 gennaio 2022 - La curva, che da fine dicembre aveva iniziato una ripidissima salita, ha disegnato uno scalino. Nella settimana tra il 10 e il 16 gennaio i casi in Romagna sono leggermente calati: sono stati 37.043, circa 2000 in meno rispetto ai 39.243 della settimana precedente. Cesena è scesa leggermente (da 8.141 a 7.859).

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Raffaella Angelini, direttrice del dipartimento di Sanità pubblica dell’Ausl Romagna, la crescita del virus sembra essersi arrestata. Ci siamo? "Aspettiamo un’altra settimana. L’andamento nazionale pare confermare questo tipo di situazione, ma è ancora presto. E siamo comunque a livelli di contagio molto alti: abbiamo bisogno di vederli scendere per tirare un sospiro di sollievo. Vedremo alla fine della settimana se il dato si consolida o se cambia".

Nelle altre ondate erano stati i lockdown a far scendere i contagi. Stavolta si può parlare di ‘immunità di gregge’? "Non se ne può mai parlare per questa malattia, ma sicuramente con così tanti casi si sta velocemente diffondendo un’immunità nella popolazione. Questo però non avviene a costo zero: un certo numero di persone finisce in ospedale, e abbiamo tanti decessi".

Sono soprattutto non vaccinati? "I dati della Regione e dell’Istituto superiore di sanità evidenziano che il rischio di morte è molto più alto per chi non è vaccinato. Ma tra i decessi vediamo anche persone molto molto anziani, e in quei casi il vaccino non può certo dare l’immortalità".

Immagino che sia diverso per i decessi di persone di 50 o 60 anni. "Quelle sono decisamente morti evitabili. La cosa che a noi preoccupa molto dei non vaccinati è anche l’occupazione dei posti letto in ospedale".

Gli ospedali tengono? "Sì, ma non senza sforzo. Ci sono molti ricoverati e in più dobbiamo correre con le vaccinazioni, i drive sono pienissimi, il tracciamento con le scuole è un disastro. La sanità è sotto attacco da ogni parte. A ciò si aggiunge che le positività riguardano anche gli operatori, come ovunque del resto. Grazie al vaccino la situazione è molto migliorata rispetto a un anno fa, ma non è che sia tutto tranquillo".

L’autotesting sarà di aiuto? "Sì, ci aspettiamo che dia un ulteriore vantaggio, anche se è riservato a chi ha fatto la terza dose".

È difficile trovarle più operatori per il tracciamento? "È quasi impossibile. Ultimamente abbiamo assunto infermieri laureati a dicembre. Hanno fatto appena in tempo a finire gli studi che li abbiamo chiamati".

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