Covid oggi Emilia Romagna, il bollettino del 13 giugno 2022. 1.265 contagi e 5 morti

Terapie intensive stabili (+1), sale l'occupazione degli altri reparti (+22). Casi attivi sopra i 18mila, quasi 1.500 i guariti

Bologna, 13 giugno 2022 - Sono appena sopra i 1.000 i contagi di oggi in Emilia-Romagna: il bollettino di oggi ne registra 1.265 (ieri erano 1.818), dall’analisi di 5.932 tamponi, sia molecolari che antigenici. Il tasso di positività è al 21,3%.

I dati del bollettino di oggi 13 giugno
I dati del bollettino di oggi 13 giugno

Le vittime collegate alla pandemia sono oggi cinque (ieri solo una). 

I pazienti emiliano-romagnoli ricoverati nelle terapie intensive sono 29 (+1 rispetto a ieri, +3,6%), l’età media è di 68,2 anni. Per quanto riguarda i pazienti curati negli altri reparti Covid, sono 680 (+22 rispetto a ieri, +3,3%), età media 76,2 anni.

casi attivi di infezione, cioè i malati effettivi, sono 18.330 (-201). Di questi, le persone in isolamento a casa, ovvero quelle con sintomi lievi o prive di sintomi, sono complessivamente 17.621 (-224), il 96,1% del totale dei casi attivi.

Le persone guarite sono 1.461 in più rispetto a ieri e raggiungono quota 1.471.270.

Focus bollettini: Marche - Veneto - Italia

Bollettino Italia 13 giugno 

E' ancora in risalita la curva epidemica in Italia. Sono 10.371 i nuovi casi Covid registrati nelle ultime 24 ore, contro i 18.678 di ieri ma soprattutto gli 8.512 di lunedì scorso. I tamponi processati sono 74.636 (ieri 127.704) con il tasso di positività che scende dal 14,6% al 13,9%.

I decessi sono 41 (ieri 26). Le vittime totali da inizio pandemia salgono così a 167.432.

Crescono anche i ricoveri: le terapie intensive sono 10 in più (ieri -10) con 14 ingressi giornalieri, e sono in tutto 193. Nei reparti ordinari si contano invece 92 pazienti in più (ieri +42), per un totale di 4.210. 

Contagi oggi in Emilia-Romagna

Dall’inizio dell’epidemia da Coronavirus, in Emilia-Romagna si sono registrati 1.506.612 casi di positività, 1.265 in più rispetto a ieri, su un totale di 5.932 tamponi eseguiti nelle ultime 24 ore, di cui 3.623 molecolari e 2.309 test antigenici rapidi.

Complessivamente, la percentuale dei nuovi positivi sul numero di tamponi fatti è del 21,3%.

L’età media dei nuovi positivi di oggi è di 47,1 anni.

La situazione dei contagi nelle province vede Bologna con 257 nuovi casi (su un totale dall’inizio dell’epidemia di 312.757), seguita da Parma (154 su 127.293) e Modena (148 su 234.223); poi Ravenna (142 su 139.646), Ferrara (117 su 104.757), Rimini (113 su 140.207); quindi Reggio Emilia (96 su 170.296), Cesena (92 su 82.929 ), il Circondario imolese (69 su 46.735) e Forlì (46 su 69.439); infine Piacenza, con 31 nuovi casi di positività su un totale da inizio pandemia di 78.330.

Morti covid in Emilia-Romagna del 13 giugno 

Il bollettino di oggi registra 5 decessi collegati alla pandemia: 1 in provincia di Piacenza (una donna di 97 anni), 1 in provincia di Bologna (un uomo di 89 anni), 2 in provincia di Ravenna (una donna di 84 e un uomo di 91 anni) e 1 decesso, registrato dall’Ausl di Parma, riguarda un uomo di 61 anni residente fuori regione.

Non si registrano decessi nelle province di Parma, Reggio Emilia, Modena, Ferrara, Forlì-Cesena e nel Circondario imolese.

In totale, dall’inizio dell’epidemia i decessi in regione sono stati 17.012.

Nino Cartabellotta sulle mascherine alla maturità

Prosegue il dibattito sulla necessità o meno delle mascherine durante gli esami di maturità. "La mascherina agli esami di maturità? Avrebbe dovuto decidere il Ministro con una circolare anzichè scaricare responsabilità sui presidi". Così sostiene Nino Cartabellotta, presidente della Fondazione Gimbe, in un intervento ai microfoni della trasmissione "L'Italia s'è desta".

I dati del bollettino di oggi 13 giugno
I dati del bollettino di oggi 13 giugno

Su Omicron Ba5, Cartabellotta dice: "Quello che sappiamo oggi è che ha una maggiore trasmissibilità del 15% rispetto a omicron 2 e ha un'elusività della risposta immunitaria. Eventuali problematiche di sovraccarico ospedaliero però si potrebbero verificare solo se i casi dovessero aumentare enormemente. Al momento 1 su mille va in ospedale. La variante dunque è molto meno grave, però qualche precauzione bisognerà continuarla a mantenere. Nei luoghi chiusi e non areati dovrebbe continuare ad essere indossata la mascherina. Sugli esami di maturità è molto difficile dare dei giudizi. Quello che non mi piace è aver scaricato sui presidi la decisione. Se c'è un rischio sanitario è giusto che sia il ministro della Salute il competente a decidere, sarebbe opportuno che vi fosse una circolare ad hoc".

Mascherine alla maturità?

Sul tema delle mascherine agli esami di maturità, sono intervenuti anche l'infettivologo Bassetti e il virologo Galli. "E' assurdo che, nella stessa scuola dove siamo andati a votare, iniziano le prove di terza media e poi la maturità. Ieri c'erano, sbagliando, anziani e fragili senza mascherina, perché era fortemente raccomandata. Invece i ragazzi di 13 anni e 18 anni devono obbligatoriamente metterla. Io credo che sarebbe giusto dare una raccomandazione all'uso della mascherina a chi ne ha più bisogno degli altri. Continuare la tiritera 'sì allo scritto e no all'orale', non lo condivido ed è demenziale. Mi dispiace se qualche collega la sostiene, io non comprendo le ragioni. I ragazzi così hanno messaggi fuorvianti. Mi auguro che tanti maturandi vogliano fare poi i medici, per sentire quello che davvero dice la scienza. La mascherina alla maturità va levata, questo dovrebbe dire un ministro serio". Così all'Adnkronos Salute Matteo Bassetti, direttore di Malattie infettive dell'ospedale San Martino di Genova, commentando il caos sull'obbligo o meno delle mascherine alla maturità e la posizione di alcuni colleghi che si sono detti favorevoli a far togliere il dispositivo per l'orale, ma a tenerlo per lo scritto.

"Il dibattito sulle mascherine all'esame di maturità diventa ozioso se fuori dalla scuola regna la noncuranza. Sono settimane che il rispetto delle norme per la prevenzione" di Covid-19 "non viene attuato da nessuna parte". Lo sottolinea all'Adnkronos Salute Massimo Galli, già direttore del reparto di malattie infettive dell'ospedale Sacco di Milano, in merito alle indicazioni che dovranno essere decise per la sicurezza sanitaria agli esami di maturità, tema al centro di un incontro, oggi, tra il ministro della Salute, Roberto Speranza, e quello dell'Istruzione, Patrizio Bianchi. "In queste condizioni - conclude lo specialista - fa sorridere accapigliarsi su ambiti limitati a fronte del rilassamento delle ultime settimane". 

Le parole di Donini

"Se non ci dovessero essere riconosciute le risorse che abbiamo impiegato per il contrasto alla pandemia da Covid e per la campagna di vaccinazione, almeno 400 milioni nel 2021 e, si ipotizza, altrettanti per il 2022, è chiaro che dopo il terzo anno consecutivo di questa situazione noi mettiamo veramente a rischio la tenuta del sistema". A lanciare ancora una volta l'allarme sul futuro della sanità dell'Emilia-Romagna è l'assessore regionale alla Salute, Raffaele Donini, che interviene sul tema davanti ai lavoratori del settore che questa mattina hanno partecipato, a Bologna, a un presidio sotto la sede della Giunta regionale convocato dalla Fp Cgil. Alla base della mobilitazione del sindacato ci sono diversi temi, come le assunzioni, le stabilizzazioni e il salario accessorio.

Problemi che, secondo Donini, in buona parte si potrebbero cominciare a risolvere se "ci venissero riconosciute le risorse necessarie" da parte del Governo. Infatti, attacca l'assessore rivolgendosi direttamente ai lavoratori, "vi pare giusto che una Regione benchmark per la sanità pubblica sia con l'acqua alla gola a causa del fatto che il Governo non ci riconosce le spese che abbiamo sostenuto per curare e vaccinare i nostri cittadini?", e questo nonostante "il ministro della Salute, Roberto Speranza, sia sempre stato al nostro fianco".

Da parte sua, Donini assicura che "io e il presidente della Regione, Stefano Bonaccini, non ci stancheremo mai di chiedere che alle Regioni più virtuose siano riconosciute le risorse che consentano di continuare a rappresentare un'eccellenza". Due, secondo l'assessore, sono ora "i rischi da evitare: in primis non dobbiamo abdicare al ruolo della sanità pubblica e universalistica, concedendo in prospettiva, come alcune Regioni invece hanno fatto, ampi spazi al privato", e in secondo luogo "non dobbiamo rinunciare all'autonomia gestionale".

In questi anni di autonomia, sottolinea infatti Donini bacchettando il Governo, "l'Emilia-Romagna è sempre stata Regione benchmark per la sanità pubblica, mentre l'unica cosa gestita a livello centrale, i finanziamenti Covid, è quella che ci ha messo in ginocchio". 

I dati Agenas

È stabile al 2%, nelle 24 ore in Italia, la percentuale di terapie intensive occupate da parte di pazienti con Covid-19 (esattamente un anno fa era al 7%), in Emilia Romagna è al 3%. Così come è ferma al 6%, dopo il calo dei giorni scorsi, l'occupazione dei posti nei reparti ospedalieri di area non critica (anche un anno fa segnava il 6%), in Emilia Romagna è stabile al 7%. È un quadro di sostanziale stabilità con poche variazioni regionali, quello che emerge dai dati dell'Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali (Agenas) del 12 giugno 2022, pubblicati oggi.