Covid oggi Emilia Romagna, il bollettino del 6 luglio 2022. 9.016 contagi e 10 morti

Aumentano i ricoveri nelle terapie intensive (+6), calano quelli nei reparti Covid (-12). Oltre 65mila gli attualmente positivi, 3.200 i nuovi guariti

Bologna, 6 luglio 2022 - Balzo dei contagi nel bollettino di oggi, che registra 9.016 nuovi positivi, a fronte dei 5.493 di ieri, dall'analisi di 23.658 tamponi, sia molecolari che antigenici. Il tasso di positività si attesta oggi al 38,1%.

Le vittime collegate alla pandemia sono oggi 10, ieri erano state 9.   

Covid Emilia Romagna oggi, il bollettino del 7 luglio 2022. Contagi e morti

I pazienti emiliano-romagnoli attualmente ricoverati nelle terapie intensive sono 34 (+6 rispetto a ieri, +21,4%), l’età media è di 66,4 anni. Per quanto riguarda i pazienti curati negli altri reparti Covid, sono 1.140 (-12 rispetto a ieri, -1%), età media 75,5 anni.

I dati del bollettino di oggi 6 luglio 2022
I dati del bollettino di oggi 6 luglio 2022

casi attivi di infezione, cioè i malati effettivi, sono 67.086 (+5.746). Di questi, le persone in isolamento a casa, ovvero quelle con sintomi lievi o prive di sintomi, sono complessivamente 65.912 (+5.752), il 98,2% del totale dei casi attivi.

Le persone guarite sono 3.260 in più rispetto a ieri e raggiungono quota 1.525.085.

Omicron 5, quante persone contagia chi è positivo

Bollettino Italia 6 luglio 2022

Continua a salire la curva epidemica in Italia: sono 107.786 i nuovi casi di Covid nelle ultime 24 ore, contro i 132.274 di ieri ma soprattutto i 94.165 di mercoledì scorso. Superata, quindi, quota centomila contagi, per il secondo giorno consecutivo. I tamponi sono 380.035 (ieri 464.732) con un tasso di positività che scende leggermente dal 28,5% al 28,4%.

I nuovi decessi sono 72 (ieri 94). Il numero delle vittime totali da inizio pandemia sale così a 168.770. In aumento anche le ospedalizzazioni: due in più le terapie intensive (ieri +20) che diventano così 325 in tutto con 43 ingressi del giorno. E 217 in più sono i ricoveri ordinari (ieri +355) per un totale di 8.220, il 22esimo giorno consecutivo di incremento.

Contagi oggi in Emilia Romagna

Dall’inizio dell’epidemia da Coronavirus, in Emilia-Romagna si sono registrati 1.609.323 casi di positività, 9.016 in più rispetto a ieri, su un totale di 23.658 tamponi eseguiti nelle ultime 24 ore, di cui 10.813 molecolari e 12.845 test antigenici rapidi.

Complessivamente, la percentuale dei nuovi positivi sul numero di tamponi fatti è del 38,1%.

L’età media dei nuovi positivi di oggi è di 46,7 anni.

La situazione dei contagi nelle province vede Bologna con 2.035 nuovi casi (su un totale dall’inizio dell’epidemia di 334.115), seguita da Modena (1.181 su 248.243); poi Reggio Emilia (962 su 181.107), Rimini (848 su 151.187), Ferrara (845 su 112.130) e Parma (838 su 135.451); quindi Ravenna (765 su 150.409), Cesena (545 su 89.650), Forlì (401 su 74.519) e Piacenza (326 su 82.157); infine il Circondario imolese, con 270 nuovi casi di positività su un totale da inizio pandemia di 50.355.

Morti covid in Emilia Romagna del 6 luglio 

Il bollettino di oggi registra 10 decessi collegati al Covid: 2 in provincia di Piacenza (una donna di 97 e un uomo di 87 anni), 1 in provincia di Reggio Emilia (una donna di 94 anni), 4 in provincia di Modena (tre donne rispettivamente di 65, 73 e 83 anni e un uomo di 91 anni), 2 in provincia di Bologna (una donna di 91 e un uomo di 88 anni), 1 in provincia di Ravenna (una donna di 98 anni).

Nessun decesso nelle province di ParmaFerraraForlì-CesenaRimini e nel Circondario imolese.

In totale, dall’inizio dell’epidemia i decessi in regione sono stati 17.152.

I medici di famiglia: "Ora l'epidemia è più diffusa tra i giovani ma ci sono timori per gli anziani"

"Il maggior timore, per le prossime settimane, è che ricomincino ad infettarsi di Covid le persone più anziane, con maggior rischi di malattie più gravi". A dirlo all'Adnkronos Salute è Silvestro Scotti, segretario generale della Federazione dei medici di medicina generale (Fimmg), ricordando che in questa fase della pandemia la circolazione virale, "anche per quanto riguarda il sommerso", è sostenuta "soprattutto dai giovani", "non a caso in Campania, dove la popolazione è meno anziana i casi sono in forte aumento", aggiunge Scotti.  

"La possibilità che ricomincino a riammalarsi le persone più anziane - continua Scotti - si basa su diversi fattori. A partire del passaggio interfamiliare del virus, in un contesto in cui le restrizioni sono minori e i casi asintomatici frequenti. A questo si aggiunge il fatto che gli anziani si sono vaccinati ormai da molti mesi e le quarte dosi sono state meno di quelle sperate".

Miraglia: "Il Covid non è stato sconfitto, il Governo adotti precauzioni"

"I contagi Covid continuano a salire. Oggi in Italia si stimano circa 132 mila nuovi casi a fronte di 100 decessi. Si tratta però di stime parziali dal momento che nel nostro Paese i positivi che sfuggono ai controlli sono molto più numerosi di quanto si possa credere". Così in un comunicato il dott. Pietro Miraglia, vicepresidente dell'Ordine Nazionale dei Biologi, spiegando che "questo accade perché, in tempi non sospetti, le autorità sanitarie hanno autorizzato i cosiddetti 'tamponi fai da te' senza nessuna possibile tracciabilità, al contrario di quanto accade nelle strutture pubbliche e private dove, invece, vige l'obbligo di trasmettere i casi di positività al Centro Coronavirus". Secondo Miraglia "con l'aumento esponenziale dei contagi, si rischiano seri danni per la salute di anziani e fragili; inoltre il dilagare del virus metterà a dura prova la tenuta delle strutture sanitarie". Eppure, incalza il rappresentante dell'ONB "da parte delle istituzioni sembra che tutto sia normale. Addirittura c'è chi invoca l'abolizione dell'isolamento dei positivi senza rendersi conto che il 'liberi tutti' significherà il dilagare del morbo con esiti imprevedibili".

Per il vicepresidente dell'Ordine dei Biologi: "non basta chiedere alla gente senso di responsabilità se ancor oggi, in Italia, si contano 6 milioni di persone non vaccinate e milioni che non hanno ultimato il ciclo vaccinale". "Il Covid non è stato sconfitto. Se il Governo non utilizzerà precauzioni come l'utilizzo delle mascherine in luoghi affollati e non tornerà a chiedere, con forza, ai cittadini di vaccinarsi, rischieremo di far rialzare clamorosamente la testa alla pandemia", conclude Miraglia.

Il report Fiaso: balzo settimanale dei ricoveri

"Nuovo balzo settimanale dei ricoveri Covid: nella rilevazione del 5 luglio degli ospedali sentinella aderenti alla rete Fiaso il numero dei pazienti ricoverati nei reparti Covid (sia i reparti ordinari sia le terapie intensive) cresce complessivamente del 19%. L'analisi dei dati conferma, in linea con il trend evidenziato la scorsa settimana, la risalita in misura maggiore delle ospedalizzazioni per Covid, ovvero di ricoveri con sindromi respiratorie tipiche della malattia da Covid19, pari al 24,5%. Aumentano anche, ma a ritmo inferiore, i ricoverati con Covid cioè quei pazienti giunti in ospedale per curare altre patologie e trovati positivi al tampone pre-ricovero: in una settimana sono cresciuti del 13,7%".

Così si legge nella nota diffusa da Fiaso. "I ricoveri dei reparti ordinari - spiega il comunicato - fanno registrare un incremento del 15% mentre nelle terapie intensive degli ospedali sentinella, sia pur con numeri ancora relativamente bassi, si assiste a un raddoppio del numero dei posti letto occupati. Nelle rianimazioni, in particolare, persiste una quota di no vax pari al 19%; tra i vaccinati, invece, l'80% dei presenti risulta aver fatto il vaccino ormai da oltre 4 mesi".

"Questa settimana registriamo per la prima volta dopo mesi una inversione di tendenza: i pazienti per Covid (52%) tornano a essere più numerosi di quelli con Covid (48%). Le percentuali evidenziano come tornino a crescere in maniera significativa i pazienti che hanno una patologia specifica da Covid con sindromi respiratorie - spiega il presidente di Fiaso, Giovanni Migliore - La diffusa circolazione del virus ci obbliga, nuovamente, a riorganizzare i nostri ospedali per adeguarci all'andamento dell'epidemia, riaprendo i reparti dedicati all'assistenza respiratoria e ventilatoria, ma continuando allo stesso tempo a ricoverare coloro che non presentano una sintomatologia specifica in aree multidisciplinari o all'interno dei reparti specialistici laddove è possibile creare percorsi che consentano un isolamento sicuro".

Lopalco: "Utile allargare la platea della quarta dose in autunno"

Allargare a una fascia più ampia di popolazione il secondo richiamo del vaccino anti-Covid "è sicuramente utile". Questo "rafforzerà la protezione verso la malattia grave, o comunque con sintomi importanti, di una vasta platea di persone (per esempio gli over 50) che in autunno si troveranno ad aver ricevuto l'ultima dose di vaccino anche da più di un anno". Lo spiega all'Adnkronos Salute l'epidemiologo Pier Luigi Lopalco, docente di Igiene all'Università del Salento, in merito alle previsioni del ministro della Salute, Roberto Speranza, di un ampliamento da ottobre delle fasce di popolazione a cui sarà è destinata la quarta dose. Con questa strategia, sottolinea, "aumenterà la quota di popolazione che, grazie ad un richiamo con un vaccino adattato, si presume rappresenterà una barriera maggiore anche contro le infezioni asintomatiche, se sarà sempre Omicron la variante circolante". 

Bassetti: "Con la nuova variante indiana un infetto contagia 20 persone"

Con la sottovariante di Omicron BA.2.75, segnalata dall'India e 'osservata speciale' perché "più contagiosa anche di Omicron 5, si rischia un R0 superiore a 20". Significa che una persona infetta potrebbe contagiarne 20. Lo spiega Matteo Bassetti, direttore della Clinica di Malattie infettive del Policlinico San Martino di Genova. "Speriamo non prenda il sopravvento", si augura l'esperto su Facebook, dopo aver già messo in guardia sul nuovo mutante con un tweet. "Occorre fare attenzione senza allarmare troppo le persone", ribadisce. "In Italia, da quando la Nazionale ha avuto problemi con le qualificazioni, lo sport nazionale non è più il calcio - sottolinea l'infettivollogo - Lo sport nazionale praticato da molti che giocano a fare il dottore o che credono di saperlo fare è l'allarmismo mediatico sul Covid. In Italia ci riesce benissimo. Siamo campioni del mondo (di diritto)".