Covid oggi, il bollettino dell'Emilia Romagna del 15 novembre. Dati e contagi

Sono 651 i nuovi casi registrati ma diminuiscono i tamponi effettuati. Sei i decessi e crescono di 23 le entrate per Coronavirus nei reparti ad hoc e nelle Terapie intensive

Covid, il grafico del bollettino dell'Emilia Romagna di oggi 15 novembre 2021

Covid, il grafico del bollettino dell'Emilia Romagna di oggi 15 novembre 2021

Bologna, 15 novembre 2021 - Sono 651 i nuovi positivi registrati dal consueto bollettino Covid dell'Emilia Romagna di oggi, 15 novembre 2021. Calano i nuovi casi quindi ma diminuiscono anche i tamponi effettuati, come avviene di solito nel weekend. Per questo aumenta il tasso di positività che oggi arriva al 3,8% (contro il 3,2% di ieri) e i ricoveri in Terapia intendiva (+2) e negli altri reparti Covid (+21). A fronte dei nove decessi registrati ieri, le vittime da Coronavirus oggi sono state 6. 

L'aggiornamento Contagi oggi, bollettino Covid 16 novembre 2021. Dati in Emilia Romagna

Covid, il grafico del bollettino dell'Emilia Romagna di oggi 15 novembre 2021
Covid, il grafico del bollettino dell'Emilia Romagna di oggi 15 novembre 2021

Continua intanto la campagna vaccinale anti-Covid: alle 14 sono state somministrate complessivamente 7.098.002 dosi; sul totale sono 3.528.372 le persone che hanno completato il ciclo vaccinale. Le terze dosi sono 282.006. La campagna vaccinale quindi avanza spedita e con essa prosegue il dibattito su come incentivarla ulteriormente. Ad esporsi sul tema è proprio il governatore dell'Emilia Romagna, Stefano Bonaccini, che a Mattino 5 dichiara "Un lockdown all'austriaca, solo per i non vaccinati, se la situazione peggiorerà? Non lo so, dovremo discuterne". Per Bonaccini, la soluzione è insistere sul fronte vaccinazioni: "Non so più cosa debba succedere per convincere le persone a farlo. Basta guardare ai Paesi dell'Est dove la situazione è tragica". 

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Covid, i dati in Italia

Sono 5.144 i nuovi positivi in Italia registrati nelle ultime 24 ore. Tra le regioni il Veneto sono 712 i nuovi casi, a seguire c'è l'Emilia Romagna con 651 nuovi positivi, Lazio (+595) e Toscana (+291).  

Sintomatici e asintomatici in Emilia Romagna

Dei nuovi contagiati in Emilia Romagna, 235 sono asintomatici individuati nell’ambito delle attività di contact tracing e screening regionali. Complessivamente, tra i nuovi positivi 197 erano già in isolamento al momento dell’esecuzione del tampone, 326 sono stati individuati all’interno di focolai già noti. L’età media dei nuovi positivi di oggi è 42,9 anni. Sui 235 asintomatici, 136 sono stati individuati grazie all’attività di contact tracing, 6 con lo screening sierologico, 34 attraverso i test per le categorie a rischio introdotti dalla Regione, 1 con i test pre-ricovero. Per 58 casi è ancora in corso l’indagine epidemiologica.

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Guariti e casi attivi

Per quanto riguarda le persone complessivamente guarite, sono 363 in più rispetto a ieri e raggiungono quota 415.635. I casi attivi, cioè i malati effettivi, oggi sono 10.871 (+282). Di questi, le persone in isolamento a casa, ovvero quelle con sintomi lievi che non richiedono cure ospedaliere o risultano prive di sintomi, sono complessivamente 10.411 (+259), il 95,8% del totale dei casi attivi.

La mappa del contagio in Emilia Romagna

Sono in totale 651 i nuovi positivi individuati nelle ultime 24 ore. La situazione dei contagi nelle province vede Bologna con 119 nuovi casi; seguono Modena (81) e Cesena (79); poi Rimini (66), Ravenna (55) e Piacenza (50); quindi Forlì (44), Reggio Emilia e Parma (entrambe con 40 casi) e Imola (39); infine Ferrara con 38 nuovi casi.

I morti di Covid in Emilia Romagna

Purtroppo, si registrano sei decessi: uno in provincia di Piacenza (una donna di 95 anni), uno in provincia di Parma (una donna di 93 anni), uno in provincia di Bologna (una donna di 87 anni), uno in provincia di Ferrara (una donna di 86 anni), uno in provincia di Ravenna (una donna di 77 anni) e uno in provincia di Forlì-Cesena (una donna di 61 anni). In totale, dall’inizio dell’epidemia, i decessi in regione sono stati 13.670.

Ricoveri e Terapie intensive

I pazienti ricoverati in terapia intensiva sono 42 (+2 rispetto a ieri), 418 quelli negli altri reparti Covid (+21). Nelle Terapie intensive sono così distribuiti: 3 a Piacenza (-1 rispetto a ieri); 5 a Parma (+1); 4 a Reggio Emilia (invariato); 3 a Modena (invariato); 13 a Bologna (invariato); 3 a Imola (+1); 5 a Ferrara (+1); 3 a Ravenna (invariato); 1 a Forlì (invariato); 1 a Cesena (invariato); 1 a Rimini (invariato).

Covid in Italia: Gimbe, l'aumento dei casi non è omogeneo. A rischio il Friuli Venezia Giulia

Sono stati 7.569 i casi Covid in Italia nella giornata di ieri, contro gli 8.544 del giorno prima. I tamponi sono stati 445.593, con il tasso di positività in lieve risalita da 1,6% a 1,7%. I decessi sono stati 36 (il giorno precedente 53), per un totale di 132.775 vittime dall'inizio dell'epidemia. Ancora in crescita i ricoveri, con le terapie intensive che aumentano di 5 unità con 29 ingressi del giorno, e salgono a 458, mentre i ricoveri ordinari sono 50 in più, 3.647 in tutto. È quanto è emerso dal bollettino del ministero della Salute di ieri, mentre si attende quello odierno. 

"Il dato oggettivo è che siamo in ascesa nel numero dei nuovi casi Covid, va detto però che questa circolazione del virus non è omogenea in tutto il Paese". Così Nino Cartabellotta, presidente della Fondazione Gimbe intervenuto ai microfoni della trasmissione 'L'Italia s'è desta' su Radio Cusano Campus. "A Trieste i numeri cominciano a preoccupare - aggiunge - poi ci sono Bolzano e Gorizia. Stanno aumentando anche gli ingressi giornalieri in terapia intensiva. Però la situazione ospedaliera è sostanzialmente molto tranquilla. L'unica regione che rischia di vedere il giallo in tempi non lunghissimi è il Friuli Venezia Giulia, nelle altre Regioni la situazione è ampiamente sotto controllo". "Al 15 novembre 2020 avevamo 7 regioni in zona rossa, 9 in zona arancione, quindi - sottolinea - oggi dobbiamo dire grazie ai vaccini per trovarci in questa situazione. Va detto anche che c'è stato un cambio di criteri per i colori delle regioni, se oggi avessimo gli stessi criteri dell'anno scorso già diverse regioni sarebbero in zona arancione e altre in zona rossa". 

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Restrizioni a Natale? Speranza: "Dipende da noi"

"Da diverse settimane c'è una fase di peggioramento del quadro, una situazione attesa perché in autunno e in inverno si sta di più al chiuso. Anche in Italia c'è una crescita del contagio, che deve portarci ad alzare il livello di attenzione". Lo dice il ministro della Salute Roberto Speranza, ospite ieri sera di 'Che tempo che fa'. Come sarà il Natale? "Dipende da noi, purtroppo l'indice del contagio non è già deciso, non è scritto in cielo...sarà decisiva la campagna di vaccinazione e l'utilizzo di tutte le modalità di protezione. Se noi continuiamo a insistere sui booster e sulle prime dosi, possiamo limitare il più possibile le restrizioni. I dati indicano che siamo di fronte a un passaggio insidioso, la stragrande maggioranza degli italiani ha dimostrato di essere all'altezza della sfida, è stata straordinaria - dice ancora il ministro Speranza -. Voglio continuare gli appelli pro vaccinazione, la vera differenza la fa il tasso di immunizzazioni. I nostri numeri sono positivi, l'86% della popolazione vaccinabile ha fatto la prima dose e l'84% ha completato il ciclo: siamo tra i migliori a livello europeo e mondiale. Non dobbiamo accontentarci, dobbiamo insistere perché la vaccinazione ci consente uno scudo più solido per affrontare le prossime settimane". 

Si sbilancia di più il sottosegretario alla Salute Pierpaolo Sileri, che a 'Domenica in' ha dichiarato "Che Natale sarà? Sarà un Natale libero" sottolineando che è stata "quasi raggiunta una protezione di comunità" grazie all'alto tasso di vaccinazione.

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