Covid oggi, i contagi in Emilia Romagna. Il bollettino del 19 ottobre 2021

Sono 161 i nuovi contagi di oggi, di cui 41 asintomatici. Ci sono però 5 morti, c'è anche un uomo di 55 anni. Ricoveri stabili, terapie intensive ancora in calo

Covid, il bollettino di oggi, 19 ottobre 2021, in Emilia Romagna

Covid, il bollettino di oggi, 19 ottobre 2021, in Emilia Romagna

Bologna, 19 ottobre 2021 - Sono 161 i nuovi contagi da coronavirus rilevati oggi in Emilia Romagna su quasi 35.700 tamponi con un tasso di positività dello 0,45%. Cresce però il numero delle vittime che oggi sono 5, ci sono anche due signori piacentini di 55 e 65 anni. La buona notizia arriva dalla conta dei casi attivi, ossia dal numero di persone che sono in questo momento positivi al covid: sono 13.073, 610 in meno (qui il bollettino di ieri).

L'aggiornamento Covid Emilia Romagna oggi, il bollettino del 20 ottobre 2021. Dati e contagi

Covid, il bollettino di oggi, 19 ottobre 2021, in Emilia Romagna
Covid, il bollettino di oggi, 19 ottobre 2021, in Emilia Romagna

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Covid 19 ottobre 2021 in Emilia Romagna

dei 161 nuovi casi di oggi, 41 sono asintomatici: 59 erano già in isolamento al momento dell’esecuzione del tampone, 96 sono stati individuati all’interno di focolai già noti. Su 41 asintomatici, 19 sono stati individuati grazie all’attività di contact tracing, 16 attraverso i test per le categorie a rischio introdotti dalla Regione, 3 tramite i test pre-ricovero. Per 3 casi è ancora in corso l’indagine epidemiologica. L’età media dei nuovi positivi di oggi è 45 anni e i guariti sono 766 in più di ieri.

Bologna resta la provincia con il maggior numero di contagi con 44 nuovi casi; seguono Modena (26), Rimini (23), Ravenna (20) e Reggio Emilia (18); poi Forlì (10) e Parma (7), quindi Piacenza, Ferrara e Cesena (ciascuna con 4 nuovi casi) e infine il Circondario Imolese con 1 solo caso.

Cinque morti

Purtroppo, si registrano cinque decessi: due in provincia di Piacenza (entrambi uomini, rispettivamente di 55 e 65 anni), uno in provincia di Bologna (una donna di 91 anni); due nella provincia di Ravenna (una donna di 79 e un uomo di 83 anni).

I ricoveri

Sostanzialmente stabile a 303 (+1) i ricoveri nei reparti non critici, si registra invece un ulteriore calo dei malati gravissimi nelle terapie intensive: 3 a Piacenza (-1); 2 a Parma (numero invariato rispetto a ieri); 2 a Modena (-1); 13 a Bologna (invariato); 3 a Imola (invariato); 3 a Ravenna (invariato); 1 a Forlì (-1); 1 a Cesena (invariato); 1 a Rimini (invariato). Nessun ricovero a Reggio Emilia e a Ferrara (come ieri).

Il 97,5% dei positivi non ha bisogno di cure ospedaliere, un dato che si è alzato rispetto alla prima ondata e per il quale dobbiamo ringrazie l'efficacia dei vaccini. Come sottolinea lo pneumologo e docente universitario Alberto Papi, in ospedale finiscono ormai quasi solo i non vaccinati. Insomma, bisogna puntare sempre più sulla campagna vaccinale: a Bologna, ad esempio, dopo gli over 80 si è dato il via alla terza dose per gli operatori sanitari con più di 60 anni. E la terza dose si rende necessaria soprattutto vista l'alta pericolosità della variante Delta.

Bollettino Covid oggi: contagi in Italia del 19 ottobre. Dati Coronavirus dalle regioni

A livello nazionale, riprendono i contagi tra gli operatori sanitari, ma gli esperti assicurano che il pericolo di una nuova ondata di Coronavirus è lontano. Di certo il nostro Paese sta andando benissimo a confronto di altri: basti pensare ai 50mila casi al giorno in Gran Bretagna o ai mille morti quotidiani in Russia.

C'è poi una curiosità: in Europa siamo noi italiani i più puliti (dopo i tedeschi): promossi a pieni voti per il lavaggio delle mani, tanto importante in tempi di virus e varianti super contagiose.

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Lavaggio mani: la classifica

A quasi due anni dallo scoppio della pandemia, si può dire senz'ombra di dubbio che gli italiani hanno imparato a lavarsi le mani. Siamo, infatti, i secondi in Europa in fatto di igiene, superati solo dalla Germania, ma col miglior incremento, avendo colmato in pochissimo tempo il distacco che li separava dai Paesi nordici. Ma se questo comportamento, adottato evidentemente come barriera per arginare il Covid-19, vede gli italiani primeggiare, sul fronte del distanziamento sociale sembra che pesi di più l'effetto aperture: baci sulle guance e strette di mano stanno tornando ai livelli pre-2020

A studiare i nostri comportamenti è l'Osservatorio Europeo dell'Igiene, realizzato da Ifop, Institut francais d'opinion publique, per XLoveCam effettuato tramite questionario online autosomministrato dal 7 all'8 luglio 2021 su 5.039 persone di 18 anni e più, composto da un campione rappresentativo delle popolazioni italiana, spagnola, francese, tedesca e britannica.  Lo studio ha voluto indagare proprio i cambiamenti sociali nell'ambito dei "gesti di barriera" (indossare la mascherina, salutare senza contatto fisico, igiene delle mani, ecc.) dopo l'ultimo lockdown, anche alla luce del fatto che stiamo entrando nella stagione invernale, favorevole allo scambio di microbi e batteri di ogni tipo, raffreddore e comune influenza compresi. Gli italiani hanno imparato a lavarsi le mani, spesso e a lungo. Oggi l'83% se le lava dopo essere andato in bagno: meglio di noi fanno solo i tedeschi, con uno spread di appena il 3% (sono infatti all'86%). Seguono Regno Unito con l'82%, Spagna al 77% e ultima la Francia col 76% (la media europea e' pari all'80%)

 

Ristori per salvare lo sport di base

Ecco il bando da 4,5 milioni  in ristori per lo sport di base in Emilia-Romagna. Licenziato dalla giunta regionale di Stefano Bonaccini, il bando prevede nel dettaglio quattro milioni destinati alle associazioni sportive dilettantistiche e altri 488.000 alle società sportive, sempre in campo dilettantistico. Il contributo per ogni beneficiario, informa la Regione, sarà di 4.000 euro una tantum, che scenderanno a 2.000 nel caso di realtà che abbiano già ottenuto altri sostegni regionali nell'ambito delle misure di attenuazione delle difficoltà derivanti dall'emergenza Covid-19.  Per partecipare al bando, associazioni e società dovranno possedere alcuni requisiti, tra cui avere sede legale e operare in Emilia-Romagna, essere iscritte al registro nazionale del Coni o al Cip (Comitato Italiano Paraolimpico), essere in situazione di regolarità contributiva; ulteriore condizione, quella di aver subito, alla fine del 2020, un calo dei tesserati maggiore del 20% rispetto all'anno precedente.