Covid quarantena, Confidustria Emilia Romagna: "Stop ad attese infinite, rischio paralisi"

Il presidente Caiumi: "Test antigenici e molecolari in strutture private per lo stop all’isolamento". E intanto la Giunta chiede più risorse al Governo

Bologna, 3 gennaio 2022 – "Siamo oltre al limite: è necessario unire tutte le forze per continuare a favorire screening di prevenzione e garantire l’operatività della società". A dirlo è Valter Caiumi, presidente di Confindustria Emilia parlando dei contagi da Covid e delle relative quarantene. 

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Valter Caiumi (Confindustria Emilia) e la fila per i tamponi
Valter Caiumi (Confindustria Emilia) e la fila per i tamponi

"Ci troviamo oggi in attesa della imminente e pressoché totale ripartenza delle attività produttive, a pieno regime dalla prossima settimana, con il rischio sempre più concreto di vedere intrappolate nelle proprie abitazioni migliaia di persone, che godono di un ottimo stato di salute – ricostruisce Caiumi –, ma che restano bloccate in attesa di prenotazione ed effettuazione del tampone, tempi di attesa per la diagnosi e lettere liberatorie: percorsi infiniti di fine quarantena".

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Super Green pass al lavoro, Costa: "Va esteso a tutti. Probabile da febbraio"

"Insisto: serve il super Green pass in tutti i luoghi di lavoro". A ribadirlo con un tweet, è il presidente dell' Emilia- Romagna Stefano Bonaccini. 

In attesa di novità sulla possibile introduzione da parte del Governo dell’obbligo vaccinale nei luoghi di lavoro, secondo il presidente di Confindustria Emilia, "era già necessaria una presa di posizione in questi giorni anche dalla nostra Regione per recepire rapidamente e con effetto immediato i provvedimenti nazionali – prosegue Caiumi –, consentendo da subito il ricorso alle strutture private che bilancerebbe in parte il collasso della risposta pubblica, riconoscendo la validità di test antigenici e molecolari in strutture private, per la valutazione del termine dell’isolamento di un caso confermato Covid-19".

Emilia Romagna, Donini: "La zona gialla è vicinissima"

Gli imprenditori di Confindustria Emilia, per bocca del loro presidente, esprimono quindi "preoccupazione" e chiedono di "liberare migliaia di persone da questo calvario burocratico" definito "il primo freno inibitore a tutte le politiche di prevenzione che le imprese stanno continuando ad adottare per contribuire alla sicurezza dei luoghi di lavoro, e non solo naturalmente".

Nel frattempo, l’assessore regionale alle Politiche per la salute Raffaele Donini, assieme ai segretari regionali di Cgil, Cisl e Uil, Luigi Giove, Filippo Pieri e Giuliano Zignani, ha chiesto al Governo di prevedere la copertura delle spese straordinarie necessarie ad affrontare il Covid fino alla fine dell’emergenza.

"Questa situazione è insostenibile per il nostro sistema sanitario regionale e per quello di altre regioni - sostengono Donini, Giove, Pieri e Zignani -. Non vogliamo che il mancato finanziamento si scarichi sui cittadini o su lavoratrici e lavoratori della sanità a cui in questi anni è già stato chiesto un impegno pesantissimo che va valorizzato in modo stabile. Non siamo disponibili a rinunciare ad un modello di sanità fondato sulla centralità del ruolo pubblico, la presenza capillare sul territorio, la quantità e qualità del servizio”.

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