Bologna, 25 settembre 2024 – Cosa è stato fatto dopo la doppia alluvione di maggio 2023 in Emilia Romagna? La domanda rimbalza da giorni, tra accuse reciproche e la rabbia dei cittadini nelle zone colpite alle prese con case e attività lavorative di nuovo (in molti casi per la terza volta) distrutte dal fango e dall’acqua. L’agenzia di stampa Gea (Green Economy Agency) ha elaborato i dati sullo stato dell’arte degli interventi di difesa idraulica, del suolo e di bonifica che sono stati stabiliti dopo la grande emergenza dell’anno scorso. La mappa interattiva ha lo scopo di fare il punto sullo stato di avanzamento dei cantieri.
I dati su cui è basata sono quelli forniti dalla stessa Regione e sono aggiornati ad aprile 2024. A venire evidenziati sono i luoghi (e non i singoli cantieri): ecco allora che tornano le stesse città che sono tornate a fare i conti con l’alluvione proprio in queste ore. Lugo, Castel Bolognese, Modigliana, l’Appennino bolognese. E Faenza, dove il sindaco Massimo Isola proprio ieri ha annunciato al presidente Sergio Mattarella un atto di “disobbedienza istituzionale” con l’intenzione di avviare da soli “interventi improcrastinabili”. Come si vede nell’infografica, tanti sono i cantieri in esecuzione (colore verde chiaro) mentre quelli conclusi sono ancora pochi (verde scuro). E ancora tanti anche quelli gialli, ossia in fase di progettazione. Per conoscere i dati punto per punto, basta spostare il mouse e leggere i dati sui cantieri, la spesa totale prevista, i progetti conclusi, quelli ancora in corso o in progettazione.