Autismo: in Emilia Romagna +250% di casi in 10 anni

Diagnosi precoce e sostegni: la Regione varerà nelle prossime settimane il piano per intercettare il disturbo e per fornire formazione e sostegno per bambini e adulti

Bologna, 10 gennaio 2023 – Sono in aumento i casi di autismo, e con essi anche conoscenza e consapevolezza del disturbo che allontanano sempre più lo stigma verso la salute mentale. Al di là di etichette e pregiudizi, e con una buona osservazione ci si accorge che quello dello spettro autistico è un disturbo diffuso. È il caso dell’Emilia Romagna che dal 2011 al 2021 è passata da 1.584 a 5.464 assistiti. Così, la Regione si prepara a varare il nuovo programma integrato sull’autismo per il periodo 2023-2027, presentato oggi, per investire in formazione, diagnosi precoce e in equipe multidisciplinari per fornire sostegni adeguati.

Programma regionale autismo 2023-2027: le novità

"La crescita delle diagnosi dimostra la rilevanza di questo fenomeno - commentano gli assessori regionali alla Sanità, al Welfare e alla Scuola Raffaele Donini, Igor Taruffi e Paola Salomoni - che però va interpretato e curato non solo da un punto di vista meramente sanitario, ma prendendo in considerazione anche le variabili sociali, culturali ed economiche delle persone affette da disturbi dello spettro autistico, per arrivare a definire progetti di vita personalizzati".

Il numero di bambini affetti da disturbi dello spettro autistico seguiti dai servizi di Neuropsichiatria dell'infanzia e dell'adolescenza in dieci anni è aumentato del 245%. A fronte di questi dati, l'Emilia-Romagna si prepara a varare nelle prossime settimane il nuovo Programma regionale integrato sull'autismo per il periodo 2023-2027, dopo due anni di lavoro insieme ad associazioni dei familiari, aziende sanitarie, Ufficio scolastico ed enti locali.

Il piano è stato presentato oggi in commissione Politiche sanitarie della Regione. Intanto, per il biennio 2022-2023 sono a disposizione oltre 18 milioni di euro che saranno investiti per la formazione, l'intercettazione precoce dei disturbi nei bambini e per la definizione di equipe multidisciplinari.

Il piano regionale Autismo "viene finalmente rinnovato e si apprezza questa apertura ai servizi per l'adulto - sottolinea Marialba Corona, presidente di Angsa Emilia-Romagna - altrettanto importante è aver conservato le quattro ore di trattamento diretto per la prima infanzia, ottenendo supervisioni in ambito scolastico anche nelle altre fasce di età. Ora il nostro lavoro sarà monitorarne l'attuazione, con particolare attenzione all'erogazione di assegni di cura per minori e maggiorenni, rispetto a cui la Regione ha assicurato il proprio impegno".

I sostegni per l’autismo previsti dal piano

Come spiega la Regione Emilia Romagna in una nota, non esistono standard univoci per trattare efficacemente i disturbi dello spettro autistico, ma progetti personalizzati di vita e di cura. Se crescono le diagnosi di autismo, allora, occorre individuare percorsi integrati che coinvolgano famiglie, servizi sociali e sanitari, professionalità multidisciplinari.

Il programma si focalizza innanzitutto sull’intercettazione delle forme di autismo con diagnosi precoci, mediante un progetto specifico che coinvolgerà i pediatri e il personale di nidi e materne. Per i minori, un punto essenziale del nuovo Piano regionale è l'investimento in formazione specifica a livello provinciale per gli insegnanti di sostegno e il personale educativo, con la supervisione alle scuole per ogni singolo caso di autismo. 

Per gli adulti, invece, il punto chiave individuato dalla Giunta riguarda la definizione del percorso di presa in carico, sanitaria e socio-sanitaria, con la supervisione dei dipartimenti di salute mentale. Questo perché – precisa la nota della Regione - anche le persone con autismo lieve o medio che, laddove in situazione di fragilità sociale, necessitano allo stesso modo di sostegni abitativi, occupazionali e sociali.

A livello territoriale, enti locali potranno contribuire a questi servizi con risorse dedicate nei piani di zona. Il Programma prevede la definizione di equipe multidisciplinari di riferimento che abbiano appunto competenze sanitarie e sociali, raccordate con i Centri di Salute Mentale e il Dipartimento Cure Primarie. Tali equipe si occuperanno della valutazione socio-sanitaria e della personalizzazione dei progetti di vita e cura delle persone con autismo: saranno coinvolte nella programmazione della rete dei servizi sociosanitari e nella realizzazione di programmi di qualificazione, formazione e supervisione dei servizi dedicati alle persone affette da disturbi dello spettro autistico; in caso di disabilità gravi e gravissime, invece, affiancheranno le equipe  i professionisti delle Unità Valutative Multidisciplinari, con medici, pediatri e assistenti sociali.

Il punto focale del programma è l’azione condivisa, e non isolata, dei diversi servizi che mirano  all'inclusione sociale e lavorativa delle persone che si trovano in condizioni di fragilità e vulnerabilità, esplorando anche ipotesi innovative di accompagnamento e assistenza al lavoro. Un altro aspetto del piano riguarda l'adozione di uno specifico Percorso diagnostico terapeutico assistenziale (Pdta) in ogni azienda sanitaria, che sappia individuare chiaramente obiettivi, risorse a disposizione e tempi delle terapie.

Autismo in Emilia Romagna: i dati

Il numero di utenti seguiti dal servizio di Neuropsichiatria infanzia e adolescenza (NPIA) affetti da disturbi dello spettro autistico assistiti in Emilia-Romagna, in dieci anni, è cresciuto del 244,9%: maschi sono il 79,8%, le femmine il 20,2%. Gli assistiti sono passati dai 1.584 nel 2011 ai 5.464 del 2021. Nello stesso periodo il numero di persone seguite dalla neuropsichiatria infantile affette da altri disturbi è cresciuto ma molto meno: + 52,1%. Gli utenti seguiti nel 2021 dai servizi di Neuropsichiatria infanzia e adolescenza per Ausl sono così distribuiti: Piacenza 331, Parma 478, Reggio Emilia 912, Modena 1059, Bologna 843, Imola 157, Ferrara 326, Romagna 1365.

Per quanto riguarda le prestazioni erogate dalla neuropsichiatria infantile per i minori con disturbo dello spettro autistico nel 2011 erano 81.741 e rappresentavano il 12,9% del totale (631.995 prestazioni); dieci anni dopo, quindi, nel 2021, sono salite a 220.768 e rappresentavano il 25,1% del totale di 879.411 prestazioni. L’attenzione che il Servizio Sanitario regionale rivolge a queste cure è dimostrata dal fatto che una prestazione su quattro in ambito neuropsichiatrico è rivolta a minori autistici. 

I dati sugli adulti affetti da disturbi dello spettro autistico seguiti dal Centro Salute Mentale, invece, sono aumentati del 235,2%, passando da 236 assistiti nel 2015 ai 791 nel 2021. La loro distribuzione per Ausl è la seguente: Piacenza 168, Parma 53, Reggio Emilia 87, Modena 76, Bologna 213, Imola 26, Ferrara 29, Romagna 139.