MANUEL SPADAZZI
Cronaca

Battaglia politica sui parchi eolici: “No a 66 pali grattacielo tra Emilia Romagna e Marche”

Dura lettera di de Pascale alla Toscana di Giani contro un progetto con maxi impianti: “Fermatevi, impatto disastroso sull’ecosistema”

L’apertura di parchi eolici sta creando dibattito e polemiche in varie regioni

L’apertura di parchi eolici sta creando dibattito e polemiche in varie regioni

Bologna, 29 aprile 2025 – In gioco non ci sono solo i panorami mozzafiato, che ispirarono Leonardo da Vinci. Quella terra meravigliosa tra Romagna, Toscana e Marche che è il Montefeltro, scelta da Leonardo per lo sfondo della Gioconda, rischia di essere stravolta dai nuovi maxi impianti eolici che la Regione Toscana intende autorizzare. Se arriverà il via libera per tutti, nel giro di poco tempo saranno realizzati 66 aerogeneratori alti come grattacieli (tra i 180 e i 200 metri) che, attaccano i comitati, “rischiano di aver un disastroso impatto ambientale sui crinali e su tutto l’ecosistema del Montefeltro”. Domani volgerà al termine la procedura per l’autorizzazione di uno degli impianti eolici più contestati, in questi mesi, da sindaci della Romagna e delle Marche, da comitati e associazioni. È il progetto di ‘Badia del vento’, il complesso che dovrebbe sorgere a Badia Tedalda, paese in provincia di Arezzo ai confini con Emilia Romagna e Marche: 7 aerogeneratori, alti più di 180 metri.

Ma la Regione Emilia Romagna non intende stare alla finestra e vedere le maxi pale spuntare ai confini. Più volte è stata espressa ufficialmente la contrarierà a questo e agli altri progetti. Alla vigilia della decisione su ‘Badia del vento’ il presidente Michele de Pascale ha inviato in queste ore al collega della Toscana Eugenio Giani una dura lettera, di cui siamo entrati in possesso, con la quale chiede di rivedere il progetto.

I governatori di Toscana ed Emilia–Romagna: Eugenio Giani e Michele de Pascale
I governatori di Toscana ed Emilia–Romagna: Eugenio Giani e Michele de Pascale

Sollecitiamo l’urgenza di intervenire sul progetto di ‘Badia del Vento’ – scrive de Pascale – Su questo impianto la Regione Emilia Romagna ha espresso più volte il proprio parere negativo, legato al forte impatto che quest’opera avrà in un territorio particolarmente tutelato per la sua importanza paesaggistica e per il suo valore ambientale. Come dimostrato anche dalla presenza dei siti di interesse comunitario (i siti Natura 2000 per la tutela della biodiversità, ndr), come il parco Sasso Simone e Simoncello”. Ricorda de Pascale che il territorio interessato dai nuovi impianti eolici “svolge un’importante funzione di connessione ecologica”. E “nonostante gli approfondimenti effettuati, il progetto in esame non supera le criticità in merito all’idoneità delle aree: nella fascia di 3 chilometri dall’impianto sono presenti beni sottoposti a tutela”. Inoltre, continua il presidente, ‘Badia del vento’ “non è coerente con il piano territoriale paesistico regionale”. E “permangono tutti i potenziali effetti negativi e significativi del progetto sulle componenti ambientali”, quali: “il paesaggio, con la grave interferenza con il profilo dei crinali; l’avifauna; la compatibilità geologica e geomorfologica”. Per questi potenziali danni “non sono individuabili forme di compensazione e mitigazione”. Ecco perché “sollecitiamo di nuovo la necessità di rivedere la collocazione e la configurazione degli impianti”. Per de Pascale “va trovata una via condivisa e sostenibile, per coniugare la necessaria transizione energetica con la tutela del paesaggio e dell’ambiente”. La battaglia tra le regioni Emilia Romagna e Toscana, entrambe governate dal Pd, sta mettendo a dura prova i dem anche nelle stanze della segreteria nazionale.

Dalle maxi pale eoliche sulle colline a quelle in mare. Forza Italia chiede a de Pascale di “prendere una posizione chiara, responsabile” sul progetto dell’impianto eolico in mare previsto al largo tra Rimini e Riccione. Presentato da Energia Wind, prevede 51 aerogeneratori alti 210 metri. “Un’infrastruttura energetica di 330 Mw, molto impattante – dice Pietro Vignali, presidente del gruppo regionale di FI – e sulla quale già diverse istituzioni, tra cui la Soprintendenza del Ministero della cultura, hanno sollevato forti obiezioni per l’impatto ambientale e visito. Con il ’decreto bollette’, in vigore dall’1 marzo, anche le Regioni hanno facoltà di dare il loro parere”.