Bologna, 12 settembre 2024 – Sono 400mila i cittadini che si sono rivolti ai Cau nei primi 10 mesi di attività e nei 42 centri di assistenza attualmente attivi in Regione. Considerando che l’86,1% di chi si rivolge ai Cau risolve il problema direttamente sul luogo, l’assessore alle Politiche per la salute Raffaele Donini è "soddisfatto di quanto fatto sino a ora. Tuttavia, i Cau possono essere migliorati – afferma Donini, concordando con il candidato del centrosinistra alle regionali, Michele de Pascale –. Siamo solo all’inizio di un percorso, la sofferenza nei pronto soccorso non è finita". E poi ancora sul candidato de Pascale: "Lo voterei due volte. Gli fa onore aver messo la sanità al centro del suo progetto regionale", dice Donini.
I dati 2024 dei Cau
Inoltre, rispetto al 2023, sono diminuiti del 20% gli accessi in codice bianco e del 10% in codice verde, a fronte di un calo generale della pressione nei pronti soccorsi del 7%. "I dati sono oggettivi e molto più significativi di ogni inesattezza, caricatura e strumentalizzazione – sottolinea Donini –, e confermano il buon lavoro che stiamo facendo: i Cau sono in grado di dare risposte di assistenza e cura veloci e di qualità ai cittadini per i loro bisogni di salute a bassa criticità. Gli attuali 42 Cau (entro l'anno arriveremo a 50) consentono nella stragrande maggioranza dei casi di affrontare e risolvere il bisogno urgente di salute a bassa criticità del cittadino, all'interno della struttura".
Soddisfazione dei pazienti
Risposte che arrivano anche dal livello di soddisfazione da parte dei pazienti sull'esperienza nei Cau: circa il 90% si dice soddisfatto dell’attività dei centri di assistenza, sia in termini di accoglienza che di qualità delle cure ricevute. Questo secondo i dati raccolti dagli oltre 6.200 questionari compilati, su base volontaria, dai pazienti stessi.
Affluenza, età, tempi di attesa
Dal quadro regionale si evince una maggiore affluenza tra le 8 e le 14 e nel 64% dei casi da parte di persone tra i 18 e i 64 anni, e un tempo di attesa medio di 90 minuti. Per quanto riguarda il personale medico impiegato, nei Cau vi lavorano 476 medici (215 donne e 261 uomini), di cui oltre il 60% ha meno di 35 anni e il 50% è specializzando, oltre a centinaia di infermieri a supporto delle attività assistenziali.
Effetto positivo sui pronto soccorso
Rispetto a novembre dello scorso anno, sono in calo anche i pazienti che vengono ‘girati’ al pronto soccorso dopo la visita ai Cau (6,5% rispetto all’oltre 10% di novembre 2023). "I cittadini hanno compreso l’utilizzo dei Cau e sono in grado di comprendere quale sia il luogo adatto per il loro bisogno di salute", afferma Donini. Però, come concordano sia da Donini che il candidato de Pascale: "I Cau si possono perfezionare. Ad esempio, una cosa su cui stiamo lavorando è il fatto che se un cittadino viene visitato nei Cau e poi mandato al ps, non deve rifare la fila due volte", chiarisce Donini. L’assessore, inoltre, ribadisce che "i Cau non hanno nessuna contrapposizione con i medici di base. Il nostro territorio ha bisogno di tutti".
I numeri a cui fa riferimento Donini, sono esposti da Mattia Altini, direttore assistenza ospedaliera regionale: "Abbiamo notato una riduzione degli accessi nei ps, legata all’attività dei Cau. Laddove l’utilizzo del pronto soccorso è in aumento, è perché o il Cau non è ancora attivo o perché è lontano dalla propria abitazione", continua Altini.