
Abbattimento dei colombacci: il Tar accoglie il ricorso degli agricoltori e 'salva' il piano regionale di controllo della specie
Bologna, 2 maggio 2025 – Via libera all’abbattimento dei colombacci, nonostante le grida di protesta dei cacciatori. L’ok deriva dalla sentenza del Tar Emilia-Romagna che ha rigettato il ricorso presentato da alcune associazioni di cacciatori - Libera Caccia, Italcaccia, il Club veneto del Colombaccio e il Club italiano del Colombaccio -, che avevano chiesto di sospendere il Piano regionale quinquennale di controllo del colombaccio, entrato in vigore il primo aprile scorso.
E’ di fatto, insomma, un braccio di ferro tra agricoltori da una parte e cacciatori dall’altra. In particolare Confagricoltura regionale si era schierata dalla parte della Regione, difendendo la validità della norma e presentando il ricorso al Tar che oggi è stato accolto “al fine di proteggere produzioni agricole, redditi e posti di lavoro”.
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Perché gli agricoltori chiedono di sparare al colombaccio
La decisione della Regione era stata presa per proteggere i campi appena seminati o nella prima fase di crescita. In pratica, l’Emilia-Romagna ha dato il via all’abbattimento dei colombacci “nel periodo compreso tra l’1 aprile e il 15 settembre di ogni annualità, in corrispondenza con i periodi di danneggiamento alle colture” da quest’anno e per cinque anni, fino al 2029.
Il Piano di controllo del colombaccio, messo a punto dalla Regione insieme a Confagricoltura Emilia Romagna, prevede che gli ausiliari possano, nel periodo della semina, sparare agli stormi di piccioni anche nei casi in cui tra di loro ci sia qualche colombaccio, una specie considerata protetta fino all’entrata in vigore del Piano. Prima infatti bastava anche la sola presenza di un colombaccio per impedire ogni azione di deterrenza.
Perché i cacciatori sono contrari
Le associazioni di cacciatori che hanno presentato il ricorso – Libera Caccia, Italcaccia, il Club veneto del Colombaccio e il Club italiano del Colombaccio – avevano sottolineato che la caccia è aperta di solito tra fine settembre e fine gennaio, fuori dal periodo di nidificazione dei volatili.
L’associazione Libera Caccia aveva perfino definito la decisione della Giunta regionale una “operazione di sterminio da attuare in periodo di caccia chiusa che coincide con la delicata fase della nidificazione e delle cure parentali di una specie aviaria migratrice che non può in alcun modo essere considerata un bene esclusivo della Regione bensì patrimonio di tutta l’Ecozona Paleartica”
Confagricoltura: difendiamo chi fa impresa
“Ci rallegriamo del risultato, l’ordinanza emessa va nella direzione auspicata che mira a proteggere il lavoro degli agricoltori e con esso i raccolti sempre più minacciati dalle diverse specie selvatiche – festeggia il presidente di Confagricoltura Emilia Romagna, Marcello Bonvicini –. Continueremo a difendere chi fa impresa, cercando di facilitare il lavoro di coloro che ogni giorno si impegnano a garantire alla collettività cibi sani e di qualità”.
La differenza tra piccione e colombaccio
Il colombaccio è simile al piccione, ma raggiunge dimensioni e peso notevolmente maggiori (la sua lunghezza è di circa 41-45 cm, per un peso che può arrivare ai 700 grammi). Il colombaccio ha un piumaggio grigio-bluastro con macchie bianche sul collo e bande trasversali sull'ala, mentre il piccione è più piccolo, ha un piumaggio più variegato e non ha le macchie sul collo o le bande alari.